Regia di Kazuya Shiraishi vedi scheda film
The Blood of Wolves (2018): locandina
20 FEFF Udine
In poliziotto volgare e corrotto conosciuto col soprannome di Gami, si trova a lavorare, nella lotta contro le band della yakuza, con il più giovane, composto e professionale Hioka che, imbarazzato, inizialmente remissivo ed obbediente al suo nuovo superiore, accetta di fare da esca per l'incriminazione, in flagranza di reato, di un esponente mafioso chiave per una indagine volta a debellare le band rivali, approfittando della guerra che si è creata per il predominio del mercato dell'illecito. Un metodo mplto improvvisato e caserecchio che tuttavia in fondo si rivela risolutivo, pur se professionalmente e moralmente deprecabile su più fronti.
Sarà solo l'inizio di una concitata vera e propria guerra per avere la meglio sulle band della malavita. Ma di veramente buono e corretto non è rimasto più quasi nulla.
The Blood of Wolves (2018): scena
The Blood of Wolves (2018): scena
Ambientato a fine anni '80, con rimandi sino a metà dei '70 per descriverne i particolari di una efferata e sanguinosa contesa del territorio, il film tenta di mostrarci come una guerra sporca vada combattuta, The blood of wolves ripete tutti i complicati cliché dello yakuza-movie e appare alla lunga prolisso e complicato, senza peraltro essere in grado di regalarci grandi momenti di novità o di emozione, visiva o si narrazione, ma solo continue irruente azioni di lotta e conflitto.
È pur vero che un grande come Kitano, con la trilogia Outrage ed altri suoi film ancora più efficaci, ha già sin troppo già di par suo abilmente calpestato questi sentieri, per poterci regalare, questo film, qualche genuina soddisfazione visiva, che infatti latita del tutto.
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