Regia di Rémi Bezançon vedi scheda film
Commedia intelligente ma leggera molto "alla francese" che risulta essere piacevole e a tratti anche discretamente divertente.
In un'epoca in cui media e spettacolo (e la società nel suo insieme) sono affetti da un mastodontico istupidimento generale, è bello vedere ogni tanto un prodotto intelligente, per quanto non certo "pesante" nella sua struttura. Il mistero Henri Pick è un film destinato a essere abbastanza snobbato in Italia, in quanto la Nazione in cui non si legge (più) non può certo accogliere a braccia aperte un film così incentrato sui libri e sulla cultura, ma è l'ennesimo esempio di buona commedia francese in cui basta uno spunto discreto per portare a un film piacevole sostanzialmente nell'intera sua durata.
E' un film che fa della leggerezza il proprio punto di forza, rendendo così interessante il "delirio complottista" (così viene definito da uno dei personaggi del film) del protagonista, un critico letterario un filo arrogante e inizialmente discretamente snob a cui presta bene il volto un ottimo Fabrice Luchini: il suo Jean-Michel Rouche diventa così ossessionato dalla figura di Henri Pick, il pizzaiolo scomparso da due anni che si scopre autore di un capolavoro della letteratura moderna francese, uno mai visto né scrivere né tantomeno leggere nemmeno dai suoi più stretti parenti ma all'apparenza capace di inserire nella sua opera clamorose citazioni provenienti dalla letteratura russa. Può essere davvero lui l'autore di un'opera del genere?
Il film così ci mette la pulce all'orecchio e ci incuriosisce per capire come siano andate davvero le cose, ma nel frattempo segue uno stile tipico della commedia francese, con un'aura di qualità in cui però non stonano nemmeno un paio di gag grevi (nella libreria coi manoscritti rifiutati dagli editori da cui viene scoperto il capolavoro di Pick troveremo poi degli stagisti mandati dalle case editrici a sperare di trovare una nuova perla nascosta ma poi costretti a leggere robe con titoli come un esilarante "Le bambole gonfiabili non hanno problemi di menopausa", un libro che onestamente sarei stato curioso di leggere anche io): è il contesto quello che cambia tutto e persino la classica (e abusata) scena della cannetta viene resa accettabile e ha un suo senso nel quadro del film.
In definitiva un film che senza particolarmente strafare riesce a essere piacevole, ben recitato e che merita sicuramente la visione.
Voto 7,5
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