Regia di Robert Day vedi scheda film
Boris Karloff in una straziante interpretazione drammatica, nei panni di un chirurgo - filantropico e utopista - che tenta di "separare il bisturi dal dolore", testando su se stesso sostanze psicotrope al fine di sviluppare un efficace anestetico.
Londra, 1840 (prima della scoperta dell'anestesia).
L'abile e rinomato chirurgo Thomas Bolton (Boris Karloff) divide il suo tempo tra sala operatoria e consultazioni gratuite nel suo studio medico, in supporto dei più umili. In lotta contro il dolore fisico provocato dal bisturi e dalla chirurgia, è ossessionato dalla ricerca di un anestetico, da somministrare per via respiratoria, che possa lenìre le sofferenze dei pazienti durante gli interventi più invasivi. Osteggiato dalla classe medica per le sue tendenze "altruiste", considerato un utopista, malvisto dalla categoria a causa della sfrenata ricerca che lo vede arrivare a testare su se stesso miscele di protossido d'azoto e tintura di oppio. La sua bontà d'animo lo rende facile preda di una banda di trafficanti di cadaveri, che sfrutta la mano d'opera criminale di Ressurection Joe (Christopher Lee), cinico esecutore di delitti: i corpi delle vittime, solitamente malati, disperati e disadattati, vengono venduti a un istituto di medicina per ricerche scientifiche, dopo che il decesso viene fatto certificare - con il raggiro - naturale da Bolton.
"Sono diventato un drogato e quelli che credevo fossero incubi, erano dei fatti reali. E anche adesso, che so di essere stato la causa di tanti crimini, non posso resistere dal praticarmi un'altra inalazione." (Dott. Bolton)
L'aspetto decadente e tetro dato dall'ambientazione ottocentesca si (con)fonde con l'amara constatazione dell'avvilito e sconfitto medico filantropo, consapevole di fare parte d'una casta in prevalenza composta da infedeli al giuramento di Ippocrate e spesso indifferenti all'altrui sofferenza. La tragica e inarrestabile discesa negli infèri di Bolton, pilotata dall'uso di sostanze stupefacenti, è resa da Karloff - qui in ruolo del tutto opposto a quelli solitamente interpretati - con ineguagliabile padronanza di recitazione. La notevole sceneggiatura di Jean Scott Rogers, per certi aspetti riconducibile all'eterno soggetto di Robert Louis Stevenson ("Il dottor Jekyll e mister Hyde"), trova una soddisfacente rappresentazione visiva, abbellita da un bianco e nero tematico, e dalla salda regia di Robert Day (1922 - 2017), quello stesso anno (1958) all'opera con Karloff anche nel meno riuscito Lo strangolatore folle.
"Da quando la chirurgia è nata, il destino dell'uomo è quello di soffrire quando viene curato (...) Bisturi e dolore sono inseparabili": parole di un cinico luminare medico, socio di Bolton, dalle idee del tutto reazionarie e antipopolari. Una frase che tormenta il sofferente protagonista, rimbalzandogli nella testa ripetutamente soprattutto durante sonni travagliati e resi angoscianti da un lato da incubi indotti dall'uso delle sostanze psicotrope testate per raggiungere l'effetto anestetico, dall'altro per un istinto umanitario non condiviso dai colleghi, che lo rende unico e quindi solo contro una casta (quella medica) tradita nelle intenzioni originali dai suoi stessi esponenti, tali unicamente per egoistico istinto d'affermazione sociale. Questo aspetto del film, ambientato in anni difficili (metà del XIX° secolo) ma di fatto tema quasi sempre (e ovunque) attuale, sembra essere assimilato da Karloff nel migliore dei modi, permettendogli di agire nel ruolo - con mimiche del corpo significativamente espressive ed esplicite espressioni del volto, perennemente stravolto - con grande e suggestiva immedesimazione.
Robert Day, nonostante l'abilità dimostrata quando attivo su set cinematografici, è stato sin dagli esordi coinvolto principalmente in produzioni avventurose destinate al piccolo schermo (tra le tante: Robin Hood, Tarzan, Le strade di San Francisco, Dallas), ma ha saputo lasciare un segno distintivo soprattutto nel genere drammatico, come nel caso di questo notevole Prima dell'anestesia.
Tagli di censura [1]
La pellicola è andata incontro a tre tagli, imposti dalla censura:
1 - ridotta la scena iniziale dell'operazione, durante la rimozione della gamba a un paziente, privata cioè di alcuni secondi durante i quali l'effetto del bisturi è mostrato in dettaglio;
2 - rimossa parte dell'uccisione del guardiano, con affondo di coltello sul corpo della vittima, quando Bolton e Ressurection Joe sono alla ricerca delle sostanze chimiche necessarie per realizzare i composti anestetici;
3 - parzialmente sforbiciata la scena in cui il viso di Lee subisce il devastante effetto del vetriolo.
[1] Dagli extra del dvd "Sinister Film"
Prima dell'anestesia: Christopher Lee
"Per porre fine al dolore non è sufficiente porre fine al punto dolente, perché vi è un dolore nell’aria che nessun vento disperde." (Raul Aceves)
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