Regia di Susan Streitfeld vedi scheda film
Valutazione positiva del film, pur non esente da qualche imperfezione stilistica e di scrittura.
Ormai ci si è abituati, quando c’è di mezzo la sessualità, i giudizi sono contrastanti, magari tendenti alla denigrazione. Bisognerebbe riflettere su questo, senza scomodare la psicoanalisi, ma è un dato di fatto. Il tutto si accentua se l’argomento riguarda la sfera sessuale femminile. Succederà anche nel 2008 con Valérie - Diario di una ninfomane sempre con la regia al femminile. Magari un dubbio sorge sul fatto che forse le donne sono più “capaci” ad affrontare l’argomento rispetto ai registi maschi, la cui produzione con una visione porno rasenta il ridicolo!
Doverosa premessa per parlare del film in esame che trae spunto da un saggio della compianta psicanalista Louise J. Kapplan Female Perversions: The Temptations of Emma Bovary. La Kapplan, è bene ricordare, fu capofila negli anni ’60, della rivendicazione del nascente movimento femminista, per una sessualità libera dai legacci oppressivi di una società fondamentalmente fallocratica. La Streitfeld ha fatto sua la tesi, espressa nel saggio, che la sessualità femminile seppur libera di esprimersi, non è immune da pulsioni con cui deve fare i conti. Che poi sia riuscita nell’intento di trasferire questa riflessione nel film è motivo di dibattito, ma non si può negare il coraggio di aver proposto un argomento spinoso e facile alla critica, e le va il merito di aver scelto un’ attrice come la Swinton perfetta nel ruolo. Tutto questo porta a una valutazione positiva del film, pur non esente da qualche imperfezione stilistica e di scrittura!
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