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Hold the Dark

Regia di Jeremy Saulnier vedi scheda film

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La recensione su Hold the Dark

di undying
5 stelle

Un lungo dramma, talvolta ammantato di mystery, che si sviluppa in un ghiacciato villaggio dell'Alaska. Con giornate sempre buie e gelide, animate per i residenti solamente dal timore, per i propri figli, dei lupi. Graficamente perfetto, delude invece per l'assenza di una spiegazione (logica o meno) sul gesto figlicida al centro della narrazione.

 

locandina

Hold the Dark (2018): locandina

 

Keelut, sperduto villaggio dell'Alaska. Medora (Riley Keough) invoca il soccorso di un esperto dei lupi, Russel Core (Jeffrey Wright). La donna vuole rintracciare l'animale che le ha portato via il piccolo bambino; né primo -né probabilmente ultimo- vittima dell'attacco di un branco di lupi. Quando a seguito di una grave ferita il marito di Medora, Vernon (Alexander Skarsgård), torna a casa esentato dal continuare la guerra a Fallujah, in Iraq, un'amara sorpresa l'attende: il bambino non è stato ucciso dai lupi, il suo corpicino è stato trovato da Core, mentre Medora è sparita. Il piccolo è stato ucciso per strangolamento.

 

Riley Keough, Jeffrey Wright

Hold the Dark (2018): Riley Keough, Jeffrey Wright

 

"Quando ti uccidono muore il passato, ma quando uccidono un bambino è diverso... muore il futuro." (Russel Core)

 

Alexander Skarsgård

Hold the Dark (2018): Alexander Skarsgård

 

Da un romanzo di William GiraldiJeremy Saulnier realizza un film suggestivo, ben diretto e ottimamente girato. Non a caso tra i precedenti lavori del regista figurano Blu ruin e Green room, due titoli (in particolare il primo) di tutto rispetto. Purtroppo in questo caso dispersiva e poco chiara è invece la sceneggiatura tradotta in un film dalla lunga durata di 125 minuti. Un po' troppo, soprattutto per una parte conclusiva in caduta libera e per il deludente finale, in grado di non dare minima spiegazione del perché Medora si sia macchiata di un crimine così orrendo, né dell'oscuro rituale messo in atto dal padre sul cadaverino. Da un lato Hold the dark è da apprezzare per una prima parte lenta e focalizzata sul tratteggiare le psicologie dei personaggi, con particolare attenzione a quella del naturalista Core; ma dall'altra il film delude perché potenzialmente poteva (con uno script più svincolato dal testo di riferimento) raggiungere ben altri risultati. Tra silenzi, sguardi dubbiosi, picchi di montagne coperte di neve e lupi assai migliori degli esseri umani (ovvero meno animali dell'uomo) va in scena un dramma talvolta animato da inattesa violenza grafica, tipo la sanguinaria eliminazione dei poliziotti portata avanti da Cheeon (un padre al quale i lupi hanno ucciso il figlio) con una mitragliatrice. Alla fine, pur limitato da una durata eccessiva, quindi vittima di una cattiva sintesi, Hold the dark -distribuito straight to streaming da Netflix- presenta comunque parecchi momenti di grande cinema. Il merito, ne siamo sicuri, va principalmente a Saulnier, abile regista non per caso ingaggiato alla futura direzione di alcuni episodi della notevole serie TV True detective (edizione 2019).

 

Jeffrey Wright

Hold the Dark (2018): Jeffrey Wright

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