Un lupo uccide un ragazzo in un remoto paese dell'Alaska. Un naturalista indaga sul caso e si si fa coinvolgere in un pericoloso triangolo con i genitori della vittima.
Un lungo dramma, talvolta ammantato di mystery, che si sviluppa in un ghiacciato villaggio dell'Alaska. Con giornate sempre buie e gelide, animate per i residenti solamente dal timore, per i propri figli, dei lupi. Graficamente perfetto, delude invece per l'assenza di una spiegazione (logica o meno) sul gesto figlicida al centro della narrazione.
Con Green Room, ma soprattutto col precedente Blu Ruin, Jeremy Saulnier ci aveva abituato alla latente incubazione di un istinto violento che deflagra inarrestabile e improvviso. Qui contamina registri e tematiche, senza apparente costrutto, per un thriller antropologico senza capo nè coda. L'antica stirpe dei lupi non è mai caduta tanto in basso.
Un film cupo e strano, poche parole pronunciate dai protagonisti, alcuni sono sociopatici gravi che lasciano scie di cadaveri senza un giustificato motivo, come fossero predatori con diritto di vita e di morte, i loro antagonisti sono piuttosto imbranati e goffi, soprattutto i poliziotti, e fanno solo da vittime sacrificali.
Keelut, sperduto villaggio dell'Alaska. Medora (Riley Keough) invoca il soccorso di un esperto dei lupi, Russel Core (Jeffrey Wright). La donna vuole rintracciare l'animale che le ha portato via il piccolo bambino; né primo -né probabilmente ultimo- vittima dell'attacco di un branco di lupi. Quando a seguito di una grave ferita il marito di Medora, Vernon… leggi tutto
Luogo: Keelut, villaggio inesistente [oltre che divinità ctonia - la sorgente geotermale - della mitologia inuit: dalla “wild(er)ness inside” al “qualcosa di sbagliato nel cielo” passando per il demone-lupo (non iraqeno) Tournaq] dell'Alaska (3000 km a nord-ovest di “Wind River”: “You came the next day, and left. And… leggi tutto
Sono sempre stato incuriosito dai film ambientati in contesti naturali estremi, che sia il gelido spazio dell’Antartide, l’arido deserto del Messico o qualche foresta equatoriale sperduta chissà dove, alla fine non fa molta differenza, e così spulciando il catalogo di Netflix mi sono imbattuto in questo Hold the Dark, che sulla carta presentava una trama (e una… leggi tutto
Jeremy Saulnier centra il terzo film su tre, non poca cosa per chi decide di fare il regista (e sceneggiatore) e lo considero uno dei più talentuosi "nuovi" registi americani, seppure il suo primo film, "Blue Ruin", ha ormai più di dieci anni sulle spalle. Storie interessanti e originali, in bilico fra il thriller e l'horror, sostenute da un'ottima qualità registica, sono la…
Sono sempre stato incuriosito dai film ambientati in contesti naturali estremi, che sia il gelido spazio dell’Antartide, l’arido deserto del Messico o qualche foresta equatoriale sperduta chissà dove, alla fine non fa molta differenza, e così spulciando il catalogo di Netflix mi sono imbattuto in questo Hold the Dark, che sulla carta presentava una trama (e una…
"Hold the dark", quarto lungometraggio dell'americano Jeremy Saulnier, “thriller di frontiera", ma anche “Caccia all'Uomo” tra le infinite distese di neve dell'Alaska, in uno sperduto villaggio "Keelut," immerso nella natura selvaggia. Il piccolo Bailey, di appena sei anni, sta giocando nella neve con un soldatino di plastica, quando il suo sguardo incontra quello di un…
Hold in dark parla di un bambino ucciso da un lupo. Così pare nei primissimi minuti della pellicola. Meglio non rivelare altro per il quarto film di Jeremy Saulnier, ermetico, freddo, gelido, nerissimo. Un film difficile, lento, senza una spiegazione su cui riflettere (ma ne ha bisogno?) e che poteva essere di più, eppure assolutamente coinvolgente. Bravi attori e…
Il quarto lungometraggio di Jeremy Saulnier conferma le doti del regista in termini di rilettura del genere – horror o thriller che sia. Atmosfere cupe, pulizia visiva, iconografie ben dettagliate ed evocative, per non dire dei plot di cui si occupa, sempre storie di una certa disperazione, di un certo pathos esistenziale che danza macabro sulle orme dei classici del genere rinnovandoli…
Al solito, tanto per divertimento, pubblico i miei film preferiti visti nel 2018, in ordine casuale.
Di solito sono 10, ma quest'anno ho sballato, quindi nel complesso, direi una buona annata.
Voi che dite?
Luogo: Keelut, villaggio inesistente [oltre che divinità ctonia - la sorgente geotermale - della mitologia inuit: dalla “wild(er)ness inside” al “qualcosa di sbagliato nel cielo” passando per il demone-lupo (non iraqeno) Tournaq] dell'Alaska (3000 km a nord-ovest di “Wind River”: “You came the next day, and left. And…
Oggi, recensiamo Hold the Dark di Jeremy Saulnier. Regista indipendente che negli ultimi anni si è creato una fama autoriale cult, avendo firmato due fra i più intriganti e inquietanti film di questa decade, ovvero Blue Ruin e Green Room. Film dalle atmosfere ipnotizzanti, rarefatte, ove i personaggi, in seguito a incredibili eventi che hanno violentemente sconvolto…
Ho visto questo film incuriosito dalle atmosfere che trapelavano dal trailer , in cui mi pareva un misto tra un thriller con aspetti magari soprannaturali ed un horror light . E poi mi ricordava " I segreti di Wind River " , pellicola che non mi era dispiaciuta . Alla fine però , dopo oltre due ore di visione , devo ammettere che ... non ci ho capito granchè ! Certo , sono belle le…
Premetto di non aver ancora visto gli altri film del regista, ma a mio modesto parere si tratta di un thriller alquanto complesso e statificato. Ottima l'ambientazione, così come la regia e gli attori.
A tratti ricorda nel ritmo NON È UN PAESE PER VECCHI con il quale condivide il concedersi poche spiegazioni per lo spettatore. Anche in questo caso si tratta di un film non…
- Ciao Emy - Cosa è successo? - Poi ti spiego… Ecco, ci piacerebbe se lo spiegasse pure a noi cosa è successo nelle due ore e passa di film, dopo aver pronunciato queste che sono le battute finali. Già perché l'ennesimo prodotto di infimo livello targato Netflix, che si sta profilando come l'annichilimento del Cinema a vantaggio sia di produttori che del…
Keelut, sperduto villaggio dell'Alaska. Medora (Riley Keough) invoca il soccorso di un esperto dei lupi, Russel Core (Jeffrey Wright). La donna vuole rintracciare l'animale che le ha portato via il piccolo bambino; né primo -né probabilmente ultimo- vittima dell'attacco di un branco di lupi. Quando a seguito di una grave ferita il marito di Medora, Vernon…
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Commenti (9) vedi tutti
Passi per la regia, ma appare tutto così forzato ed esagerato. E tutti giù a parlare sottovoce, sussurrando.
commento di moviemanAccogliere le Tenebre.
leggi la recensione completa di mckThriller di frontiera ,enigmatico e a tratti indecifrabile. Location di grande suggestione. Film sinistramente magnetico
leggi la recensione completa di Furetto60Uomini e lupi con un bel po' di violenza...due ore che volano,davvero bello e consigliato...
commento di ezioUn lungo dramma, talvolta ammantato di mystery, che si sviluppa in un ghiacciato villaggio dell'Alaska. Con giornate sempre buie e gelide, animate per i residenti solamente dal timore, per i propri figli, dei lupi. Graficamente perfetto, delude invece per l'assenza di una spiegazione (logica o meno) sul gesto figlicida al centro della narrazione.
leggi la recensione completa di undyingChi me lo spiega ?
leggi la recensione completa di daniele64Con Green Room, ma soprattutto col precedente Blu Ruin, Jeremy Saulnier ci aveva abituato alla latente incubazione di un istinto violento che deflagra inarrestabile e improvviso. Qui contamina registri e tematiche, senza apparente costrutto, per un thriller antropologico senza capo nè coda. L'antica stirpe dei lupi non è mai caduta tanto in basso.
commento di maurizio73Un film cupo e strano, poche parole pronunciate dai protagonisti, alcuni sono sociopatici gravi che lasciano scie di cadaveri senza un giustificato motivo, come fossero predatori con diritto di vita e di morte, i loro antagonisti sono piuttosto imbranati e goffi, soprattutto i poliziotti, e fanno solo da vittime sacrificali.
commento di Maciknightinteressante
commento di piperitapatty