Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film
Asciutto, scarno, quasi ascetico nel descrivere il controverso rapporto tra due fratelli che si ritrovano adulti dopo aver vissuto in due famiglie diverse (ed in due diversi contesti sociali ed economici). Zurlini, come ne "La ragazza con la valigia", sa dosare con sapienza dramma e cronaca, forse qui in maniera a volte troppo frammentaria (appare infatti difficile giustificare i tanti rovesci della vita che sembrano accanirsi come un temporale che si rigenera più volte).La tragedia è dietro l'angolo, si annuncia come un lento ma inesorabile declino del fratello più fortunato verso l'indigenza prima e la malattia poi, tutto sembra talmente inevitabile da risultare fin troppo prevedibile. Ottima comunque la prova dei due protagonisti, sobri e mai eccessivi pur nel dramma, così come valide si dimostrano la dettagliata fotografia con ottime ricostruzioni del periodo e la colonna sonora crepuscolare.
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