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Cronaca familiare

Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film

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La recensione su Cronaca familiare

di steno79
9 stelle

Questa recensione è dedicata a Valerio Vannini "Spopola", che ringrazio per la sua straordinaria attività di critico su Film TV e per lo spessore umano tante volte dimostrato, sperando che possa tornare a scrivere qui.

Vincitore di un Leone d'oro alla mostra del cinema di Venezia, tratto da uno dei romanzi più acclamati del fiorentino Vasco Pratolini, "Cronaca familiare" è uno dei vertici dell'opera filmica del raffinato Valerio Zurlini, regista scomparso prematuramente e che merita una seria riscoperta da parte del pubblico più giovane. 

La storia di due fratelli, Enrico e Lorenzo, di cui il secondo adottato da una famiglia più ricca dopo la morte della madre, ma che in seguito con Enrico mantiene un rapporto fatto di alti e bassi, affetto e incomprensioni, fino ad una tragica malattia che ne segnerà la precoce dipartita. Non ho letto il romanzo, ma alcuni sostengono che fosse scritto in un modo da non rendere semplice un adattamento cinematografico; il carattere letterario è rimasto, con la voce fuori campo di Enrico che commenta molti passaggi salienti della vicenda, ma anche con lunghe scene dialogate, spesso tra i due fratelli, talvolta anche con la nonna interpretata dalla francese Louise Sylvie, dialoghi che risultano quasi sempre credibili e spontanei in una cornice che mantiene un'impronta letteraria comunque riconoscibile.

Si tratta di una riflessione intima e accorata sui rapporti familiari messi a dura prova da una sorte avversa, dalle vicissitudini esistenziali di cui la morte non sarà che l'ultima e più estrema, cogliendo Lorenzo nel fiore della giovinezza, anche se lo stesso Enrico aveva provato una malattia che lo aveva costretto a una lunga degenza in un sanatorio. È stato notato un po' da tutti i critici che il film può contare su una fotografia di Giuseppe Rotunno di evidente connotazione pittorica, che si ispira alle tele del pittore Ottone Rosai, di cui restituisce una tavolozza cromatica sempre esuberante, ma anche sempre più cupa man mano che la storia procede e il suo carattere drammatico emerge. La regia di Zurlini si mantiene assai sobria, pur con delle musiche di Goffredo Petrassi che sottolineano la forte emotività che sottende la vicenda: il film affronta una materia narrativa che in altre mani sarebbe potuta scivolare nel ricatto emotivo e nel patetismo fine a se stesso con un ammirevole misura, con alcune scene che sicuramente rientrano nel genere strappalacrime, ma prosciugate quasi sempre di esagerazioni e accenti melodrammatici superflui.

La progressione drammaturgica è salda e la direzione degli attori notevole, con un Marcello Mastroianni al culmine del suo talento di interprete qui sofferto e introspettivo, mai sopra le righe, un Jacques Perrin ventenne azzeccatissimo per la parte del giovane malaticcio, e una Sylvie di straziante intensità negli sguardi.

A mio parere qualche piccola caduta c'è, anche verso la fine, ma di fronte ai notevoli meriti finora esposti, si tratta comunque di difetti assolutamente perdonabili che non compromettono la serietà e il rigore di un film che potrebbe anche rappresentare il capolavoro cinematografico di Zurlini.

Voto 9/10

Marcello Mastroianni

Cronaca familiare (1962): Marcello Mastroianni

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