Un couteau dans le coeur

Trama

Nel cuore della sulfurea Parigi della fine degli anni Settanta, Anne ha fatto carriera producendo film pornografici gay. Per riconquistare i favori della compagna Loïs, decide di cambiare genere e di finanziare una pellicola molto più ambiziosa, che affida ad Archibald. Un misterioso serial killer stravolge però i suoi piani e prende di mira tutti gli attori coinvolti nel progetto.

Approfondimento

UN COUTEAU DANS LE COEUR: UN THRILLER EMOTIVO

Diretto da Yann Gonzalez e scritto dallo stesso con Cristiano Mangione, Un couteau dans le coeur è ambientato nella Parigi del 1979 e racconta la storia di Anne, una produttrice di film porno gay a buon mercato. Quando Lois, la sua montatrice e compagna, l'abbandona, Anne tenta di riconquistarla girando il film più ambizioso della sua carriera con la collaborazione del suo complice di sempre, l'esuberante Archibald. Uno degli attori coinvolti nel progetto viene però trovato assassinato: Anne sarà così trascinata in una strana inchiesta che sconvolgerà per sempre la sua vita.

Con la direzione della fotografia di Simon Beaufils, le scenografie di Sidney Dubois, i costumi di Pauline Jacquard e le musiche di M83, Un couteau dans le coeur viene così raccontato dal regista in occasione della partecipazione del film in Concorso al Festival di Cannes 2018: "L'idea di Un couteau dans le coeur nasce soprattutto da un personaggio. Grazie al dizionario della pornografia curato da Christophe Bier, ho scoperto la figura di una produttrice francese di porno gay degli anni Settanta: una donna dal carattere irruento, alcolizzata, lesbica e innamorata della sua montatrice. Era famosa per essere dura, imprevedibile e capace di umiliare i suoi attori o aspiranti tali. Poiché volevo allontanarmi dai toni dolci e morbidi del mio primo film, Les Rencontres d'après minuit, per fare qualcosa di più "urbano" ed elettrico, il personaggio della produttrice faceva al caso mio. Ho cominciato allora a documentarmi su chi fosse e grazie all'esperto di porno gay Hervé Joseph Lebrun ho individuato alcune persone che hanno lavorato con lei e ho raccolto una notevole quantità di informazioni. Dal materiale emergeva però una figura che si discostava un po' da quello che desideravo mettere io in scena e dunque mi sono rifugiato nella fantasia. Ho deciso di reinventare la sua figura, pur mantenendo alcuni elementi reali utili quasi per omaggiarla. Parlando del soggetto a Mangione, abbiamo cominciato a scrivere la sceneggiatura con tutto ciò che spesso di divertente o delirante ci saltava in mente. La nostra unica guida è stato il piacere: nessun limite o proibizione avrebbe mai potuto fermarci! Ed è così che è nata la mia Anne e il labirinto bizzarro e talvolta crudele in cui si ritrova.

Si dirà che è un film libero, radicale, eccessivo. Mi piace invece descriverlo come il ritratto di una donna innamorata che sale su un treno fantasma senza sapere dove questo la porterà. Ho avuto la fortuna di avere come protagonista Vanessa Paradis nei panni di Anne, una donna dal pugno di ferro che tiene a bada gli uomini che la circondano ma che ha il cuore spezzato per amore. Anne è una donna potente ma è anche imperfetta, ingiusta, eccessiva. Il film è un'ode alle donne sotto ogni prospettiva, anche la più negativa. Vanessa ci ha deliziati tutti: ha accettato di fare il film tre giorni dopo aver ricevuto la sceneggiatura. Ama l'idea dell'amore ed è per questo che il suo amore per il cinema è qualcosa di palpabile e diretto. Non appena si pronuncia la parola "ciak" sul set, entra nei personaggi e si trasforma, concedendo tutta se stessa. Questa sua qualità fa sì che ai miei occhi sia molto simile a una delle più grandi attrici del cinema muto, Janet Gaynor, l'attrice preferita di Frank Bozarge. Si è totalmente fidata di me e si è messa alla prova con una storia che è un giro sulle montagne russe.

Disastri, omicidi, violenza, sesso, passione, atmosfere gore: volevo divertirmi con i codici cinematografici, con gli elementi del fantastico, dell'horror e del giallo, senza dimenticare le emozioni. Per me, i thriller e gli horror più belli sono quelli che presentano tematiche legate agli affetti. Si pensi a L'esorcista, che racconta la storia di una madre che rischia di perdere la figlia, o a Un lupo mannaro americano a Londra, un film sull'amicizia perduta. Sono titoli che fanno molta paura ma che ogni volta che li vedo mi fanno commuovere. Di questo genere, per me, il maestro era ed è Brian De Palma".