Regia di Kevin Spacey vedi scheda film
"Albino Alligator" ("Insoliti criminali")
diretto nel 1996 da Kevin Spacey,
devo dire che mi è piaciuto.
La storia si svolge a New Orleans e racconta
Uno trio improvvisato di malviventi si rifugia
in un Bar dopo una rapina andata male.
Alla disperata ricerca di una via di scampo i tre
prendono in ostaggio cinque persone che hanno
la disgrazia di trovarsi in quel momento nel locale.
Gli agenti federali e la polizia circondano
immediatamente il luogo del crimine e i
tre rapinatori iniziano una lunga ed estenuante
trattativa basata sull'equivoco di uno scambio d'identità.
Il Film prodotto dalla Albino Alligator Productions
e la Miramax Films,è la folgorante opera d'esordio
del famoso Attore Kevin Spacey,che si occupa di
curare la regia e di non apparire come Attore,
e con una buona sceneggiatura Thriller scritta
da Christian Forte,che si svolge in una location
ed ha alcune somiglianze con "Ore disperate" di
William Wyler del 1955 e "Quel pomeriggio di un giorno da cani"
di Sidney Lumet del 1975,e più che altro anche
per i rapinatori maldestri.
Comunque si capisce dall'inizio che Spacey è molto
a suo agio dietro la macchina da presa e fa dei
piani sequenza memorabili,alla De Palma,
e vuol fare un omaggio a quei Fim "di rapina"
degli anni '50,infatti si capisce la cosa,
per come costruisce il tutto con colpi
di scena spiazzanti e dove questi tre rapinatori
casuali si ritrovano,intrappolati in un Bar
dalla Polizia,che sta fuori ad aspettarli,
senza sapere chi sono,e comincia la trattativa.
In mezzo al Bar mette le locandine di
"Il grande sonno" con il volto di Bogart
che aleggia e "G Man",sempre per omaggiare
questo genere.
Devo dire che il titolo originale "Albino Alligator"
funziona meglio dell'insipido Italiano,
e racconta di una leggenda dell'alligatore albino,
che è poi un sacrificio umano per diventare eroi.
Poi Spacey è bravo a descrivere questi tre dove
c'è il moderato,lo psicopatico (e sa di esserlo)
e quello che vuole uscirne e sono interpretati
da un "parterre" di tutto rispetto come
Matt Dillon- William Fichtner e Gary Sinise,
che danno il meglio di loro.
Poi figura anche una trasgressiva Faye Dunaway,
che all'inizio le prende in giro per tutto il tempo: Janet Boudreaux
un misterioso Viggo Mortensen,che non ancora affermato si
dimostra già bravo e promettente e Joe Mantegna,
nel ruolo del poliziotto federale che si diverte a uscire
in Tv conquistato dalla giornalista televisiva
interpretata da Melinda McGraw,insomma un Cast
"Al Star",e figurano anche:
John Spencer-Skeet Ulrich-Frankie Faison
e Emmet Walsh.
Invece nel reparto tecnico segnalerei
la Fotografia di Mark Plummer,
le tese musiche di Michael Brook
e le scenografie di Nelson Coates,
che rendono una buona messa in scena.
In conclusione un esordio alla regia
di un grande Attore molto promettente,
e che a mio parere deve fare molta
più regia per questo bel modo di
muovere la macchina da presa,
addosso ai personaggi e con l'utilizzo
in modo fluido del piano sequenza,
e ci narra di una storia dove alla fine
niente è come appare,e dove la verità e un altra,
e dove è di uno di quei pochi finali dove
il cattivo la fa franca.
Il mio voto: 7.
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