Regia di Konstantin Khabenskiy vedi scheda film
Tratto da fatti veri raccontati con meticoloso realismo. Christopher Lambert nei panni di un Comandante cinico ma un pò sprovveduto. Bene la sceneggiatura.
Non sono tanto gli orrori di una sempre ingiusta guerra che fanno rabbrividire ogni ragione vivente, quanto invece la sorda crudeltà insita nell'animo umano capace di abbattere senza pietà il proprio simile che, per una qualche falla criminogena nella testa di un folle despota sanguinario, viene ritenuto questa volta un dissimile, e perciò eliminabile dalla faccia della terra. Questo è successo nei campi di concentramento ad opera dei nazisti, questo è successo a Sobibor nell'Ottobre del '43, il campo di sterminio del regime situato in territorio polacco. Persone umane usate come cavalli per la corsa con le biche, per il solo divertimento degli ufficiali tedeschi. Ebrei consegnati alle fiamme, per non parlare delle camere a gas. La storia diventa antistoria, non è piacevole vedere certe cose sullo schermo, ma risulta necessario ai fini della Memoria, perchè la memoria indichi una rotta difforme dalla nefasta parentesi degli anni '40. Purtroppo sono successi davvero questi fatti, non possiamo far finta di niente. Anche il sangue sparso non è un simbolo allegorico dell'Olocausto ma traccia reale dell'eccidio. Un manipolo di condannati, con l'aiuto di un ex Ufficiale ebreo dell'Esercito russo, riesce a organizzare una fuga che metterà in salvo centinaia di vite. Molti periranno sotto i colpi avversari. Storia realmente accaduta e raccontata nel libro di Ilya Vasiliev "Alexander Pechersky". Il film non è male, le scene mi sono sembrate realistiche, frutto anche di un'ottima sceneggiatura non originale. Gli attori sono quasi tutti ignoti al nostro cinema, tranne Christopher Lambert, famoso per "Highlander". Tuttavia hanno dato prova di essere stati capaci di calarsi nella parte in maniera non approssimativa. I costumi non mi hanno convinto del tutto.
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