Regia di Stanley Tong vedi scheda film
Keung, giovane di Hong Kong, si reca a New York in visita al benestante zio, il quale è prossimo a vendere il suo supermercato nel Bronx ad una connazionale ed a sposarsi. Dopo il matrimonio e la vendita, Keung sceglie di rimanere nella metropoli americana ad aiutare la nuova titolare dell'attività; ciò segna l'inizio dei suoi guai. Entra dapprima in conflitto con una banda di teppisti che controlla il quartiere, e, successivamente, con una - molto più pericolosa - organizzazione criminale, la quale terrorizza l'area reclamando delle pietre preziose che le sarebbero state rubate. Opera interpretata da Jackie Chan e "cucita su misura" per il poliedrico artista di Hong Kong, ne esalta le doti nelle arti marziali, nelle "cadute" e nell'intrattenimento. Il suo è un personaggio, seppur poco realistico e non molto approfondito, positivo; sempre a difesa del bene, non colpisce per primo, evita un uso eccessivo della violenza; è un maestro non solo nell'attacco, ma anche nella difesa e nella fuga. Keung si trova coinvolto in vicende assurde. La trama ha un intreccio semplice ed appare superficiale, senza alcuna pretesa d'essere attinente con la realtà. Sembra essere poco più di una scusa per mostrare lunghe sequenze di coreografici inseguimenti e combattimenti, sullo sfondo di un Bronx multietnico e coloratissimo, del quale la regià non nasconde i disagi sociali, ma rinuncia ad analisi especifiche. Incardinata sulla vicenda principale c'è anche una storiellina d'amore tra il prestante giovane orientale e una donna della stessa etnìa, "amica" del boss del quartiere - un "cattivo" poco convincente in tale ruolo - e sorella di un bambino disabile da subito in buoni rapporti con il protagonista. Il film, dalla breve durata e dal ritmo sostenuto, è accompagnato da una vivace colonna sonora; sotto l'aspetto dell'intrattenimento, è un prodotto senz'altro valido. La presenza di Jackie Chan garantisce quasi un'ora e mezzo di combattimenti e risate; ma non c'è altro, ne' approfondimento dei personaggi, ne' analisi sociale della realtà del Bronx, molto diversa da quella che il "sogno americano" sembra promettere.
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