Regia di Filippo Bologna vedi scheda film
Come in un romanzo di Agatha Christie (ma il paragone qui risulta assai infelice) alcuni individui in coppia si ritrovano presso un lussuoso e sperduto chalet di montagna, in mezzo a boschi ameni ed innevati, intenzionati a trascorrere assieme il capodanno, partecipando ad un festino atto a trasformarsi in un orgia tra scambisti di coppia. E mentre seguiamo le peripezie di due incaricati del catering, impegnati a portare in loco un carico di pesce ed altre leccornie di lusso fino in baita, assistiamo anche all'incontrarsi delle varie coppie coinvolte, comprendendo poco per volta particolari che, almeno inizialmente, non potevamo essere in grado di capire. A contornare tutto ciò, una annunciata tempesta di meteore che potrebbe non solo fiorare il nostro pianeta, ma altresì coinvolgerlo in modo definitivo.
Posto che non si capisce bene la funzione di questo ultimo "folgorante" dettaglio catastrofico-fantascientifico, che non aiuta a nulla in termini di dinamiche di racconto, la vicenda si dipana con particolare attenzione sul versante dei caratteri dei personaggi coinvolti, tutti grotteschi o sopra le righe, e tra i quali pochi, veramente pochi sono davvero giunti fino a quel luogo con le intenzioni di trascorrere un fine anno particolarmente trasgressivo.
L'idea poi di presentare il film con l'avventata scritta "Quando Perfetti Sconosciuti incontra Tarantino e i fratelli Coen", non fa che peggiorare la già imbarazzante situazione di una trama posticcia e malferma, che coinvolge attori altrove anche bravi o interessanti, costringendoli a sostenere le fila di personaggi fragili e troppo sopra le righe.
Di fatto Luca Argentero risulta completamente fuori parte, Isabella Ferrari si impegna a dare brio ad un personaggio che man mano che si svela si spegne senza soluzione. Ilenia Pastorelli fa la ciociara, e pare la caricatura della Ramazzotti (che da anni ormai è la caricatura di se stessa), Vittoria Puccini spenta ed inesistente, mentre quel sornione di Alessandro Haber è l'unico che può permettersi di uscirne quasi indenne, assieme ai due addetti al catering, interpretati dai due volti noti ed affidabili come Massimo De Lorenzo e Carlo De Ruggieri. La coppia più assortita tra tutte, oltre che più bella, composta dal duo Scamarcio+Lodovini, si ferma quasi prima dell'inizio per dinamiche che è bene lasciare alla mercé dello spettatore.
Colonna sonora all'insegna di "RadioItaliasolomusicaitaliana", con la mitica, scatenata Rettore e il suo Kobra, e le risibili aragoste che vivacchiano sul manto innevato.
Dallo sceneggiatore del fortunatissimo "Perfetti sconosciuti", Filippo Bologna - qui debuttante in regia - Cosa fai a Capodanno? cerca invano di ripeterne la fortunata combinazione articolata di storie offerta dal capostipite, virando incautamente al giallo grottesco che forse guarda (...forse....) all'Avati noir del primo periodo.
Il risultato purtroppo è sconfortante, se non proprio imbarazzante quando si permette di affilare e sofisticare il tiro con l'entrata in scena del proprietario vero del lussuoso chalet. No comment.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta