Regia di Lina Wertmüller vedi scheda film
Scritto insieme ad Elvio Porta, questo Complicato intrigo non è fra i titoli più noti della Wertmuller, ma è uno di quelli maggiormente premiati: tre i David (Angela Molina protagonista, fotografia di Giuseppe Lanci e scenografie di Enrico Job, marito della regista); due i Nastri d'Argento (Isa Danieli, non protagonista, e musiche di Tony Esposito), per tacere delle buone impressioni generalmente rilevate dalla critica. In realtà si tratta di un lavoro di buona fattura con una storia intensa e moderatamente credibile, con le solite pecche però attribuibili alla regista: una napoletanità eccessivamente estroversa e sbandierata in maniera quasi fastidiosa (il fastidio è legittimo quando i personaggi si trasformano in sagome o clichè, come qui avviene spesso), un gusto per il pathos che rasenta il melodramma e trascende quindi lo spirito sostanzialmente noir che la storia possiede. Girato nei quartieri spagnoli, il film è principalmente un omaggio a Napoli che - come appena detto, per l'appunto - si lascia andare ad una sguaiataggine spesso dannosa e sicuramente per 'troppo amore', per uno zelo smodato nel voler conferire un'anima veemente e popolana alla trama. Al di là di ciò troviamo comunque una storia compiuta con buoni personaggi e dialoghi ed interpreti di primo livello: oltre alle due attrici già citate ci sono infatti Harvey Keitel, Paolo Bonacelli, Francisco Rabal. 5,5/10.
Una serie di misteriosi omicidi sconvolge i quartieri popolari napoletani; tutti i morti sono accomunati da una siringa lasciata dall'assassino sul cadavere. Una coraggiosa madre, vedendo il proprio bambino rischiare di finire nel giro della droga, riunisce attorno a sè una quarantina di donne del quartiere ed organizza la caccia al killer.
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