Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
La figura di Berlusconi è al centro di un periodo storico dimenticabile: dove l'apparenza predomina sui contenuti. Un grande imprenditore (ne va dato atto) attira attorno a sé "Loro": opportunisti, egoisti, politici collusi e belle ragazze attratte dal facile successo.
Morra (Riccardo Scamarcio) è ormai definitivamente coinvolto nel ruolo di procacciatore di bellezze per Silvio Berlusconi (Toni Servillo) mentre l'uomo politico, coinvolto nello scandalo dei rapporti con pseudo minorenni, deve affrontare la decisione di Veronica Lario: il divorzio. La sconfitta elettorale sembra essere un ulteriore segno di declino politico ma Berlusconi -su consiglio di uno scaltro e anziano amico imprenditore- ricorre alla strategia di invitare nella sua villa in Sardegna avversari politici: ne basta "convertire" solo sei per tornare al potere.
"Sapete qual è la differenza tra un religioso e un comunista? La religione predica la povertà mentre il comunismo la realizza". (Barzelletta/verità narrata da Berlusconi)
Seconda parte di una biografia che tocca principalmente Silvio Berlusconi ma che si apre, si espande a chiazza d'olio, al contesto politico del periodo. Qui il bravo Sorrentino allarga il tiro e -con onestà intellettuale- amplia le responsabilità politiche (e morali) agli altri co-interpreti di un periodo storico dimenticabile. La sinistra si fa comprare (in cambio di favori, chiedendo all'imprenditore di scritturare attrici o più prosaicamente per denaro), le (belle) ragazze che ruotano nell'entourage di Silvio lo fanno solo e soltanto per interesse economico e anche Veronica -alla fin fine- si muove per tornaconto puramente individuale (lo si evince dall'intenso dialogo di rottura con Berlusconi).
Quello che traspare in questo secondo (e più maturo) capitolo su di "loro" è la figura di un uomo che -per quanto circondato da sensuali ragazze, politici e amici di lungo corso- è profondamente solo. Un uomo che è costretto -come tutti- a subire l'influsso del tempo: entità non soggetta a scendere a compromessi, non corruttibile nemmeno disponendo di tutto l'oro del Mondo. La stima di chi assiste, verso un imprenditore che ha saputo ottenere (quasi) tutto dalla vita, si trasforma ora in qualcosa di diverso, assume i connotati della tristezza e del compatimento. Un uomo adesso circondato da opportunisti, affascinato dal bello (é forse questa una colpa?) e attratto dalle fattezze di piacenti ragazzine, queste ultime (Stella) in grado di fare paragoni appropriati: "Hai l'alito di mio nonno. Non dico che puzza o che sia profumato, ma è lo stesso alito di mio nonno."
Da Loro 2 emerge un dato di fatto, ovvero che quello di Berlusconi è un mondo costruito su fragili basi, costrette a cedere e frantumarsi a causa dei molteplici elementi di contorno: amici, parenti, politici ancor più fragili delle fondamenta che stanno alla base di un impero costruito sull'apparenza e sull'interesse personale. E la tragica figura di Mike Bongiorno, abbandonata in vecchiaia e destinata ad un patetico saluto da parte dello stesso Silvio, ci dice tanto, molto, troppo sulla solitudine che ognuno di noi è costretto a subire, con l'implacabile, inarrestabile, crudele incedere del tempo...
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