Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
È proprio un brutto film e anche noioso. Non sempre le due cose sono associate. Se questo è il meglio che gli italiani riescono ad esprimere, si sancisce la morte definitiva del cinema italiano che dal dopoguerra fino ai primi anni 80 aveva ancora qualcosa da dire. S. mette in scena in modo grottesco ed espressionista la mostruosità della realtà italiana ma lo fa con uno stile patinato che ricorda le pubblicità televisive. Questa volta la sceneggiatura è ancora più terribile rispetto a quelle delle altre sue pellicole. Insopportabilmente borghese piccolo piccolo, il battibecco tra marito e moglie, che nella realtà, a mio parere, si frequentavano assai raramente, forse solo attraverso comunicati legali. Ci mette dentro tutte le opinioni e i giudizi pubblici anche i più meschini, diffusi nel periodo in cui Veronica Lario prese platealmente le distanze dal marito e, soprattutto, dalla sua vita privata. Ma è il film in sè a non convincermi affatto. La messainscena presenta barocchismi e manierismi cinematografici che forografano una società profondamente decadente ma i dialoghi mi sembrano ridondanti e finiscono per scapare tutto. Questo denota una scarsa fiducia della potenza comunicativa dell'immagine tanto da risultare come limitante. Mai esagerare e mai avere paura che il pubblico non capisca o fraintenda.
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