Regia di Guido Chiesa vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA - ALICE NELLA CITTÀ
Quando il mite Gabriele, quarantacinquenne ex musicista ora titolare di un negozio di musica e dischi, divorziato e con una figlia decenne di nome Sofia, ritrova lungo il suo cammino routinario la frizzante fiamma di gioventù rappresentata dalla sempre avvenente Mara, egli farà di tutto per non lasciarsela nuovamente scappare.
Arrivando anche a celare l'esistenza di Sofia, per risolvere il problema, non da poco, della disaffezione della donna, ora manager rampante e dal piglio deciso, nei confronti dei bambini in generale.
Ma Sofia non è proprio un'acqua cheta, e tra le due "donne", incontratesi sotto forma di nuova amica di papà e di sorellina minore dello stesso, nascerà un sentimento contraddittorio misto a rivalità e complicità che le vedrà in qualche modo sodalizzare, o almeno scendere a mediati compromessi di ripiego.
Certo, la storiella è poca cosa, e in mano ad un regista dai notevoli trascorsi che annoverano lungo il.percirso titoli importanti come "Il partigiano Johnny" e "Lavorare con lentezza", questo prodotto leggero pare sicuramente un ripiego commerciale attuato a fini puramente alimentari.
Di fatto "Ti presento Sofia" costituisce, probabilmente, il terzo atto di un capitolo che l'autore dedica alla commedia leggera attaccata, quasi vincolata alla contemporaneità dell'oggi nei suoi vari aspetti e percorsi (i film precedenti sono stati Belli di papà del 2015 e Classe Z del 2017).
E se la storiella fila liscia, ma ampiamente prevedibile nel suo svolgimento fatto di fraintendimenti e piccoli segreti abilmente celati, bisogna ammettere che la simpatia fantozziana e un po' passiva e rassegnata del sognante e poco pratico Fabio De Luigi, aiuta a dare brio ed ironia alla vicenda, nella quale comunque il cast azzeccato e brillante pare salvare molte delle eventuali leggerezze e scontatezze previste. E se un plauso va fatto pure alla sbarazzina giovane Caterina Sbaraglia, la Sofia della vicenda, una menzione di approvazione non si può nascondere nemmeno per la volenterosa Micaela Ramazzotti che abbandona per una volta (finalmente!) Il suo solito scontato personaggio dolente e sacrificale, per calarsi nei panni ben resi di una tenace arrampicatrice sociale, donna d'affari e manager di se stessa scaltra e risoluta che considera la maternità come tempo sprecato e pertanto se ne tiene a debita, prudente distanza.
Si sorride, a volte con qualche risata di gusto provocata dal brillante e già citato protagonista De Luigi, sempre mto uguale al suo personaggio-prototipo, sognante e poco concreto, ma qui particolarmente in parte ed adeguato alla situazione.
Non meno divertenti appaiono Shel Shapiro nel ruolo del padre irresponsabile e soiantato di Gabriele, Andrea Pisani, fratello immaturo di quest'ultimo e Caterina Guzzanti, fidanzata a sorpresa e per caso di costui.
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