Regia di Jim Loach vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA ROMA 2018
Non siamo lontani dal classico film di formazione e crescita, ma con gli stereotipi ridotti al minimo ed un buon escamotage per non far storcere il naso di fronte al solito finale smielato.
Il nostro protagonista, cicciottello e stuzzicato dai bulletti locali che cercano di guastargli quelle vacanze che già lui vive male di suo, soffre di timidezza estrema e difficoltà sia di rapporto che di integrazione, sarà un bell’incontro con Donald Sutherland (che si centellina dispensando massime con la consueta classe - e chissà se e quanto avrà pensato al figlio Kiefer di Stand by me -), che lo ha assunto per qualche lavoretto estivo nella sua tenuta, a svelargli scenari mai contemplati prima, e a renderlo consapevolmente responsabile dei suoi limiti e delle sue potenzialità, spesso con dialoghi molto ben congegnati..
Per il resto una buona regia che scorre veloce e intrattiene senza ammorbare.
Spero solo che l'orrenda voce del protagonista (povero!) venga doppiata decentemente.
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