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Aguirre furore di Dio

Regia di Werner Herzog vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Aguirre furore di Dio

di Donapinto
9 stelle

Nel sedicesimo secolo, Francisco Pizarro organizza una spedizione alla ricerca del mitico El Dorado attraverso la foresta amazzonica. Un gruppo, comandato da Don Pedro de Ursua, va in avanscoperta, ma vista la difficolta' a proseguire, decide di indietreggiare. Ma l'ambizioso e violento Don Lope de Aguirre (Klaus Kinski), si ribella e con pochi altri prende il comando con la forza. Discendera' il Rio delle Amazzoni a bordo di una grossa zattera alla ricerca della mitica citta' d'oro. Epilogo tragico.                                                                                                                             Terzo lungometraggio del grande Werner Herzog, il primo di un sodalizio di cinque film girati insieme all'attore Klaus Kinski come protagonista e che ha dato vita a una delle amicizie piu' turbolente della storia del cinema, descritta da Herzog nel suo documentario del 1999 KINSKI, IL MIO NEMICO PIU' CARO, realizzato dopo la morte dello stesso Kinski avvenuta nel 1991. Si narra di innumerevoli litigi avvenuti sul set, sfociati alla fine in una minaccia di morte rivolta da Herzog allo stesso Kinski, dopo che quest'ultimo voleva lasciare il set, in piena foresta amazzonica. Tornando al film, girato con un basso budget e in mezzo a mille difficolta', Herzog con AGUIRRE, realizza forse il suo capolavoro, dove riesce a sfogare tutto il suo talento visionario. Fondamentali per la riuscita dell'opera sono le scenografie naturali, la suggestiva colonna sonora dei Popoli Vhu, band tedesca di prog-elettronica, insieme ai Tangerine Dream fautori della cosidetta "musica cosmica" e naturalmente l'interpretazione di un superbo e istrionico Kinski, che reduce da mediocri film horror e spaghetti-western, conoscera' finalmente fama mondiale. Il suo personaggio e' quello di un conquistadores spagnolo folle e assetato di ricchezza e potere. Qualcuno ha parlato anche di un'allegoria del Terzo Reich. Nel bellissimo finale, i pochi sopravvissuti, sfiancati dalla febbre e dalla fame, vedono persino una nave sulla cima di un albero: realta' o allucinazione? Mentre dalla foresta vengono scoccate frecce che decimano gli occupanti della zattera. Aguirre, ancora vivo, nel delirio immagina di sposare sua figlia e dare vita a una dinastia che governera' quei luoghi di cui lui si e' impossessato. Nel mentre, centinaia di scimmie invadono la zattera, una sequenza che Herzog riproporra' in altre due sue opere, NOSFERATU (topi), e nel documentario BOKASSA-ECHI DA UN REGNO OSCURO (granchi). Nel 1988 il grande veterano del cinema spagnolo Carlos Saura, realizzerà un remake dal titolo EL DORADO, con il nostro Omero Antoniutti nella parte del sanguinario conquistadores. Ma nonostante il notevole sforzo produttivo e alcune pagine suggestive, la pellicola non eguagliera' assolutamente il capolavoro di Herzog, finendo ben presto nel dimenticatoio.

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