Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Nel 1561 un cospicuo gruppo di sodati spagnoli penetra le terre degli Indios alla ricerca dell’Eldorado. Ben presto nel gruppo spicca la personalità guerrafondaia e crudele di Aguirre, che in nome della propria sete di potere porterà il drappello verso situazioni sempre più impervie…
Esteticamente gradevole, filologicamente valido, “Aguirre furore di Dio” è un affresco che mostra il pensiero di Herzog non solo sui conquistadores spagnoli, ma su tutte le guerre: non è un caso che oltre all’accenno finale, tutt’altro che velato, all’ideale nazista, Herzog dipinga cinicamente il gruppo di Aguirre come un’”Armata Brancaleone” da guerra crociata calatasi in un inferno di silenzi e colpi letali come accadrà nella guerriglia vietnamita.
Lo stile di regia, in particolare nell’emblematico incipit, disvela le velleità documentaristiche che faranno bella mostra nella seconda parte di carriera di Herzog. Forte e predominante la componente pittorica nella fotografia di Thomas Mauch. Klaus Kinski, nella figura di un guascone dai tratti spesso macchiettistici e quasi sempre sopra le righe, è una scelta di casting perfetta.
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