Regia di Werner Herzog vedi scheda film
La mia cultura "herzogghiana" è piuttosto limitata, ma in Aguirre nessun profano può evitare di notare la straordinaria capacità di questo regista di far interagire natura e cinepresa, immortalando benissimo grandi scenari, come la discesona avvolta nella nebbia nella scena iniziale e la curiosa quanto affascinante scena di chiusura del film.
Aguirre furore di Dio riprende piuttosto liberamente la vera storia del conquistador spagnolo del '500 Lope de Aguirre, condottiero come molti altri alla ricerca dell'El Dorado, la mitica città della ricchezza immaginata dagli Indios e bramata dai colonizzatori; Aguirre (un bravo ed eccessivo Klaus Kinski) si dimostra determinato e tenace, al punto da ribellarsi alla decisione di ritirarsi del comandante Ursùa e destabilirlo per prendere le redini della spedizione, nonostante le difficoltà incontrate, fra le obiezioni della natura e gli attacchi degli indigeni.
Intanto, mentre Aguirre viene progressivamente accecato dalla follia e dalla bramosia di potere, i morti non accennano a diminuire, fra imboscate ed incidenti di percorso...
Antispettacolare nelle scene d'azione e volutamente lentissimo nella parte centrale, il film rischia di annoiare per il poco pathos, ma il talento di Herzog e di buona parte del cast, unito ad una forte critica dellla colonizzazione, riscatta a pieno l'opera, visivamente ancora in grado di colpire.
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