Trama
Judy Garland, leggendaria artista, nel 1968 arriva a Londra per tenere una serie di concerti. Per lei si tratta di un periodo non felice: la sua situazione finanziaria non è delle migliori e la sua vita privata è un completo disastro.
Approfondimento
JUDY: GLI ULTIMI SPLENDORI DI UNA DIVA
Diretto da Rupert Goold e sceneggiato da Tom Edge, Judy racconta di come nell'inverno del 1968 la leggenda della spettacolo Judy Garland arrivi a Londra per esibirsi su richiesta di Bernard Delfont per cinque settimane al The Talk of the Town, celebre teatro londinese trasformato da un decennio in nightclub, per far fronte alla disastrosa situazione economica in cui si ritrova. Sono passati trent'anni da quando la Garland ha agguantato il successo mondiale grazie alla sua prova di attrice e cantante in Il mago di Oz e, anche se la sua voce si è indubbiamente indebolita, la sua intensità drammatica e recitativa si è intensificata. Mentre si prepara per lo spettacolo, Judy affronta la direzione, si relaziona con Rosalyn Wilder (assunta appositamente per occuparsi di lei e far fronte al suo carattere notoriamente inaffidabile), litiga con i musicisti e conquista amici e fan in adorazione (come gli omosessuali Stan e Dan, con cui finisce anche per cenare), lasciando che la sua arguzia, il suo calore e il suo carisma abbiano sempre la meglio sul palco. Il periodo sembra particolarmente fecondo anche dal punto di vista sentimentale e Judy si lascia corteggiare da Mickey Deans, colui che - ricordandole Mickey Rooney e il loro incontro nel 1938 - diventerà il suo quinto marito. Nonostante le apparenze, Judy è però una donna fragile. Dopo aver lavorato per 45 dei suoi 47 anni, è esausta, ossessionata dai ricordi di un'infanzia perduta per inseguire il sogno di Hollywood e attanagliata dal desiderio di tornare a casa dai figli Lorna e Joey, rimasti a Los Angeles e contesi dall'ex marito Sidney Luft. Avrà mai la forza di andare avanti?
Con la direzione della fotografia di Ole Bratt Birkeland, le scenografie di Kave Quinn, i costumi di Jany Temime e le musiche di Gabriel Yared, Judy include alcune delle canzoni più famose della Garland, incluso il classico Over the Rainbow, e si basa sulla rappresentazione teatrale End of the Rainbow (La fine dell'arcobaleno, ndr) di Peter Quiler, in cui si celebra la voce della cantante, la sua capacità di amare e ciò che l'ha resa la più grande intrattenitrice di tutti i tempi. La Garland di Judy è una donna lontana dalla star bambina degli anni Trenta e dalla diva hollywoodiana degli anni Quaranta e Cinquanta. La vita l'ha resa inaffidabile e ciò aveva influito sul suo lavoro e sulla sua situazione economica. Ha sottolineato lo sceneggiatore Edge: "Londra era una delle ultime città al mondo che nutriva ancora ricordi piacevoli di Judy Garland. Ecco perché per lei rappresentava non solo la possibilità di guadagnare qualcosa ma anche l'opportunità di dimostrare ai detrattori e a se stessa di essere ancora in grado di domare il palco. Soggiornando nella capitale inglese, la Garland ha avuto modo di conoscere Rosalyn Wilder, la persona che più di ogni altra le è stata vicina in quei giorni e ha potuto testimoniare quanto fosse una donna sola, fragile ed emotivamente sconvolta. Di mio, conoscevo poco della Garland ma mi è bastato guardare alcune interviste televisive della fine degli anni Sessanta per capire quanto fosse brava nel mostrarsi sempre calorosa, arguta e consapevole di sé, offrendo quell'immagine che tutti volevano. Rispetto alla rappresentazione di Quiller, che ripercorre gli ultimi giorni di gloria, ho inserito alcuni scorci del passato della Garland, utili a capire cosa e chi è diventata. Non mi interessava mostrarla come vittima del suo stesso passato ma occorreva sottolineare come fosse una sopravvissuta e come non si fosse mai arresa di fronte alle difficoltà".
Il cast
A dirigere Judy è Rupert Goold, regista inglese. Nato nel 1972 a Highgate, Goold è stato direttore artistico di diversi teatri, dalla Royal Shakespeare Company all'Almeida Theatre, passando per il Northampton Theatre e producendo spettacoli come American Psycho: A new musical thriller (basato sul romanzo di Bret… Vedi tutto
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Commenti (7) vedi tutti
Film fatto abbastanza bene nonostante un po' di sentimentalismo
commento di Artemisia1593Quanto è dura la vita di alcuni artisti. Bambini uccisi prematuramente dai loro sfruttatori. Registi e produttori come magnacci... ? Somewhere over the rainbow... adesso sappiamo cosa possiamo trovare, purtroppo... 7
commento di BradyAbbastanza pessimo ma che rispecchia il politicamente corrotto infilandoci la coppia omosessuale.
commento di gruvierazLa Zellweger si cala bene nel ruolo ed è credibile, ma il film è l'ennesimo biopic leccato e convenzionale.
commento di Arch_StantonBuon biopic, sugli ultimi mesi di vita di Judy Garland. Prova attoriale indimenticabile di Renèe Zellweger,
leggi la recensione completa di Furetto60Renée Zellweger strepitosa, merita l'oscar secondo me
commento di pappoloIl troppo convenzionale biopic, zeppo di tutti i cliché del genere, trasforma l'ultimo anno di vita dell'immortale star in una solfa patetica, incapace di rendere un omaggio appropriato alla grande diva o di trasmettere emozione sincera. Irritante Renée Zellweger tutta smorfie e faccette.
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