Regia di Mario Monicelli, Steno vedi scheda film
Il capocomico di una scalcinata compagnia di varietà, che si arrabatta fra mille difficoltà per mandare avanti lo spettacolo, si innamora di una ballerina capitata lì per caso ma la lascia libera per non ostacolarle la carriera; un’altra, ex operaia, cerca solo un marito ricco, lo trova, ma si suicida dopo aver rivisto il suo ex che ha fatto fortuna; una terza è fidanzata con un giovane il cui padre è fermamente contrario alla loro unione. Molto simile, anche in certi dettagli, al coevo Luci del varietà di Lattuada e Fellini, non esce sminuito dal confronto: è una piccola epopea di poveracci nella quale Aldo Fabrizi fa il mattatore e commenta ogni avventura tragicomica con il bonario refrain “Siamo tutti italiani”. Un po’ fuori tono la vicenda melodrammatica di Tamara Lees (bellissima, fa sfigurare persino la Lollo) e Mastroianni, che si vede solo in due scene ma lascia il segno.
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