Regia di Mario Monicelli, Steno vedi scheda film
la rivista girovaga del capocomico martoni diventa un trampolino di speranza per tre diverse tipologie di ragazze. tutti tentano di barcamenarsi nell'italia del dopoguerra, dove la miseria la fa da padrona e dove riuscire ad arrivare a domani è già una conquista. il film è una tentata via di mezzo tra neorealismo tragico e commedia all'italiana, che a volte sembra non avere abbastanza tempo per raccontare tutto quello che vorrebbe raccontare. di sicuro il protagonista è aldo fabrizi con la sua incontenibile maestria recitativa, i duetti come quello con un giovane aldo giuffrè "unico" fascista in un paesello di comunisti per scoprire da che parte far pendere la gag che farà la sera, sono in mano sua di una faciloneria tipica dei grandi. le storie delle tre ragazzotte invece zoppicano un pò, come fatica il film a stare al passo. inevitabilmente la storia di franca(una meravigliosa tamara lees)anche se tremendamente triste è lasciata un pò in disparte, anche se era molto interessante. lei, ragazza del popolo, con l'unico talento di una bellezza abbaccinante ha nello sguardo un traguardo ben consapevole, che è quello di scappare dai bacarozzi di quelle case marce nella quale è nata e fuggita. delia scala interpreta invece una ballerina di fila che non ha altri fini se non quello di incontrare un bravo ragazzo che la sposi e le spiani una vita famigliare. vita che sembra ottenere grazie al padre del suo fidanzato, ricco avventuriero incontrato e scaricato sulla scalcinata e slirata rotta verso milano. infine c'è la margherita di gina lollobrigida. un fiore di campo ingenuo e buono come il pane che grazie a martoni diverrà una stella di prima grandezza. il film merita le quattro stelle, nonostante i difetti, per l'onesta e la sincerità con la quale racconta in diretta, la voglia di un popolo di uscire dalla follia della guerra, cercando di volersi bene, di fa ridere, anche se la strada è tutt'altro che pavimentata d'oro.
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