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Che fine ha fatto Bernadette?

Regia di Richard Linklater vedi scheda film

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La recensione su Che fine ha fatto Bernadette?

di alan smithee
7 stelle

Bernadette è un'architetto, o qualcosa di piuttosto simile, che ama confrontarsi con situazioni difficili o sfidanti: quelle che la hanno resa famosa, e che poi ne hanno condotto ad un esilio dorato dalla amata New York, presso un rifugio signorile ma in rovina nelle alture di un quartiere residenziale di Seattle, ove la donna vive nella sua asocialità con la amata figlia ed il comprensivo ed organizzatissimo marito, uomo d'affari piacente e di un certo successo.

Incapace di integrarsi entro quel quartiere perfettino ma cieco dinanzi alle problematiche vere ed umane che la vita a volte si porta dietro, Bernadette approfitterà dell'idea della spigliata figlioletta di partire in crociera verso i mari dell'Antartico, per fuggire da un mondo in cui ella si sente letteralmente messa al miro.

Proprio là, alla fine del mondo, Bernadette riuscirà a ripartire da capo, quando anche il resto della sua piccola ma affezionata famiglia, avrà avuto la giusta intuizione per riuscire a raggiungerla e ad assecondarla nell'unica scelta possibile per tornare ad esprimersi al mglio, e a vivere per davvero.

La trasposizione del romanzo best seller di Maria Semple, trova nella disinvoltura senza paragoni con cui il regista e sceneggiatore Richard Linklater riesce a organizzare i vivaci, interminabili ma brillanti dialoghi che caratterizzano le sue opere, il più indovinato ingrediente per far si che la trasposizione cinematografica si trasformi in una brillante ed ironica riflessione sull'isteria e la superficialità che governano i ritmi ed i contenuti della vita stressante che caratterizza il nostro indiavolato quotidiano.

Se poi ad interpretare Bernadette, si riesce ad ingaggiare, come è avvenuto in questo caso, un talento sopraffino e regale come è la divina Cate Blanchett, ecco che il film riesce a giocare al meglio le sue carte per intrattenere con piacevolezza ed un pizzico di sapientemente dosata ironia in grado di divertire, senza escludere per questo una fine e dettagliata presa di posizione sulle nevrosi da stress da vita moderna e ancor più sui miopi e spesso le faciloni rimedi-cura che l'impulsivo ricorso a sedute psicologiche, finiscono per arrecare a chi vi ricorre.

Nel bel cast che attornia la diva, citerei almeno per brillantezza e simpatia la bionda vicina sclerata Kristen Wiig, il marito bello e di successo, ma per questo troppo evanescente, Billy Crudup, la spigliatissima Emma Nelson nel ruolo della tosta figlioletta teen Bee.

Come spesso capita nei film di Linklater, la leggerezza del piglio e dello stile non escludono accorate e convinte prese di posizione su stili di vita solo apparentemente perfetti, in grado di nascondere solo superficialmente i problemi che rimangono irrisolti e sepolti da una facciata di falso e malcelato perbenismo. 

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