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Che fine ha fatto Bernadette?

Regia di Richard Linklater vedi scheda film

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La recensione su Che fine ha fatto Bernadette?

di gaiart
7 stelle

Marie Sample nel 2012 con il suo romanzo in forma epistolare ha letteralmente sbancato New York e le sue librerie, oltre ad essere stata nel New York Times prima in classifica per oltre un anno, commuovendo, facendo ridere e piangere al tempo stesso i suoi lettori con la sua magica storia sull'architetto Bernadette Fox.

Marie Sample nel 2012 con il suo romanzo in forma epistolare ha letteralmente sbancato New York e le sue librerie, oltre ad essere stata nel New York Times prima in classifica per oltre un anno, commuovendo, facendo ridere e piangere al tempo stesso i suoi lettori con la sua magica storia sull'architetto Bernadette Fox. Da li la gestazione di 4 anni ha portato Richard Linklater a trasporre la storia in film superandone quasi tutte le sfide.


E tra visionari, argomento del film, Bernadette sta in prima fila con le sue 18 visioni, seppur mistiche. Il film racconta in modo intelligente e ironico con dialoghi molto penetranti e veri, lo scollamento vissuto nella società da anime visionarie, creative,  in sostanza geniali, non capite dalle masse e dalla gente comune, con tutte le difficoltà pratiche, caratteriali, di relazione che questo comporta. Che fine ha fatto Benadette? è un film originale e in certi punti molto commovente perchè la sensibilità o ce l'hai o non ce l'hai e, quando ce l'hai, vivi di M...a, considerando anche il fatto che il 98 per cento degli altri non ti capisce proprio perchè non ce l'ha come te.  Il rischio è quindi  quello di risultare matti, eccentrici, solo da pochissimi geniali. Sono invece gli altri che essendo basici, semplicemente inutili a scopi alti della vita, non sono in grado di leggere questo tipo di sensibilità e di parametrarsi ad un ARTISTA VERO, perchè non lo sono essi stessi.
Con una performance meravigliosa, naturale, ibrida, carismatica, libera, Cate Blanchett rende la pellicola degna della visione; bella, elegante, disarmante nella sua capacità di entrare in macchina e, di conseguenza nelle anime delle persone, anche grazie a dialoghi brllanti e il cosidetto carisma, Cate da sola regge tutto il film. Si perdoneranno alcune ingenuità dello script un pò melenso nel finale e anche un pò prevedibile, tutto a scapito del messaggio primario che resta intelligente: i visionari esistono non temeteli, ma ascoltateli e supportate le loro fragilità in caso ne inconstraste mai uno e foste mai in grado di riconoscerlo. La seconda idea del film è incentrata sulla fase di un artista in cui si blocca la creatività per paure, per famiglia, per influenze negative e fa riflettere il fatto che ne Michelangelo, ne Raffaello, ne Leonardo e nessuno dei grandi geni avesse mai dei figli, mentre Bernadette fox, in quanto donna ne ha una e gestisce con essa un rapporto potente e unico. Creare vuol anche dire per una donna dare la vita, non solo disegnare case e luoghi meravigliosi, arredarli e fagocitarli.
Il libro, per gli interessati, in italia è uscito per i tipi di Rizzoli, Dove vai bernadette? best seller che si basa su una semplice domanda: Può una donna che ha smesso di creare trovare nuovamente l'ispirazione?.
Pubblicato nel 2012, il lavoro della Semple è balzato in breve in cima alla top ten dei libri più venduti del New York Times, dove è rimasto per oltre un anno. Considerato da tutti toccante, commovente e fonte d'ispirazione, il romanzo è stato acquisito già nel 2013 per una trasposizione cinematografica a cui qualche tempo dopo si è avvicinato Richard Linklater.
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