Regia di Michael Herz, Lloyd Kaufman vedi scheda film
In punto di morte, un attore di teatro kabuki trasmette la sua energia a un poliziotto. Questi, indagando sugli assassini dell'attore, si trasforma in giapponese e assume strani superpoteri.
Ventagli, ombrellini di carta, sushi, sandali di legno e colorati costumi: il supereroe kabuki è pronto, questi sono i suoi effetti speciali, ai quali nel film si aggiungono alcuni sbudellamenti e un po’ di schifezze assortite, trasformazione spaventosa del mostro finale inclusa. Di Sgt. Kabukiman NYPD non c’è altro da ricordare, ma a ben guardare per gli obiettivi della pellicola – mero intrattenimento scanzonato, in pieno territorio demenziale – non è comunque poco. La produzione Troma è del resto di per sé una garanzia in questo senso: non delude il suo pubblico nemmeno questa volta il folle Lloyd Kaufman, che della Troma è fondatore e che qui riveste contemporaneamente il ruolo di regista (insieme a Michael Herz) e di sceneggiatore con Andrew Osborne e Jeffrey W. Sass. Il budget è decisamente ridotto e pazienza così: gli interpreti funzionano sufficientemente, Rick Gianasi è un buon protagonista belloccio-ma-stupido, la trama non segue alcuna necessità logica e l’azione e i già citati effetti speciali da due soldi, ma efficaci, colmano le ovvie lacune dell’opera. Si ridacchia spensieratamente, anche se una durata più ridotta rispetto a questi 105 minuti avrebbe probabilmente giovato al ritmo del lavoro. 3,5/10.
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