Lungo il fiume scorre il tempo di Maria, il cappuccio sulla testa e il passo risoluto. Un'esistenza trascorsa un giorno alla volta, senza sogni né desideri, a prendersi cura di sua madre e al servizio di una madame ingioiellata. Insieme al suo pitbull dagli occhi coraggiosi, Maria traghetta sul fiume donne incinte, in quello che sembra un purgatorio senza fine. Proprio a lei, la speranza un giorno tornerà a far visita, nella sua forma più ancestrale e potente, miracolosa come la vita stessa: perché restare umani è da sempre la più grande delle rivoluzioni.
I film di De Angelis sono sempre interessanti ma sembrano sempre contenere qualcosa di irrisolto. Non sfugge alla regola "Il vizio della speranza", una storia che racconta dello sforzo di rimanere umani in mezzo ad un purgatorio senza fine. Tra le normali debolezze delle vittime e la perfida cupidigia dei carnefici. I vizi del mondo globalizzato.
Degrado,poverta',vita ai bordi del fiume su sfondi lerci pieni di sporcizia...qua vivono le donne senza redenzione,sicuramente da vedere,anche se esageratamente..... senza redenzione.
Lo squallore, anche estremo, le miserie umane e sociali, esistono. Perciò è legittimo rappresentarle, ed è anche apprezzabile farlo. Ma non è detto che un film automaticamente divenga un capolavoro, e forse neanche un film decente.
“In questo film vince chi resiste all’inverno, vince chi ha la pazienza di aspettare che qualcosa cambi e quando qualcosa cambia riesce, come nel caso di Maria, ad agire.” parole del regista.Dunque non è un film sulla speranza, se mai sulla pazienza.
Nella realtà degradata di Castel Volturno, Maria non perde "il vizio della speranza". Pellicola che riesce a trasmettere emozioni, nonostante alcune cadute nel banale.
De Angelis riesce a ritagliare sprazzi di lirismo e tenerezza in un contesto popolato quasi solo di anime perse e desolazione, di vite allo sbando e rifiuti a cielo aperto, cercando di sollevare l'esistenza della protagonista dalla brutalità che le è propria.
Dorme placidamente Maria, protetta dal suo angelo nero, dopo le fatiche del parto. Nella mangiatoia, al suo fianco, sta il nascituro, nel caldo abbraccio di una coperta. Ai suoi piedi, il vecchio pescatore, che l'ha aiutata a partorire, riposa, spossato dalla tensione e dalle emozioni di una gioia tanto desiderata quanto inattesa. E mentre il fuoco sta per spegnersi, una mano… leggi tutto
25 mila abitanti regolari, 25 mila irregolari. Con questi numeri, che dicono tutto, il regista Edoardo De Angelis presenta Castel Volturno, teatro del suo quarto film, Il Vizio della Speranza. In questo lembo di terra, più precisamente tra la distesa di casupole che affollano le rive del fiume Volturno, la storia intera si snoda: è la storia di Maria, una ragazza che in… leggi tutto
Un’intensa Pina Turco (moglie anche del regista, De Angelis) interpreta Maria in un desolatissimo litorale campano, anche fin troppo desolato, tra baraccopoli e tappeti di monnezza tracimante da ogni dove.
Maria traghetta sul Volturno - inquietante Caronte -, prostitute di tutte le etnie, incinta dei loro bimbi e destinate a disfarsene per alimentare il… leggi tutto
Il fiume non ha pace. Eppure scorre apparentemente placido, fra le sue sponde in rovina. Il suo popolo cammina sulle discariche, su detriti petrosi, lungo muri scrostati, sfiorando rifiuti e abbandono. Quello squallore frastorna. È il più potente degli allucinogeni, perché induce la più totale cecità sul mondo reale, spostando la mente verso le traiettorie…
Ciao a tutti! Come al solito inserisco la playlist delle mie visioni. Questa volta i titoli sono veramente tanti e per tutti i gusti...
Oltre ai Film, elenco anche le Serie TV concluse:
The New Pope;…
Maria è una giovanissima e sciatta ragazzina, che brancola nella periferia di Castel Volturno, al suo guinzaglio ha sempre un Pit -Bull femmina, che non abbaia mai e non ha un nome, si chiama cane. La vediamo attraversare cumuli di immondizia, in un territorio degradato e lercio, che non è altro che un’enorme discarica a cielo aperto. Abita sulle sponde del fiume Volturno,…
“Perché anche la speranza è un vizio che nessuno riesce mai a togliersi completamente.” Giorgio Scerbanenco
A Castel Volturno la speranza è davvero un vizio, come bere, fumare, sniffare, non te la togli mai di dosso sennò crepi. Ma sperare non è vivere, e infatti a Castel Volturno non si vive. Attenzione però, un vizio assurdo, la…
Maria è una giovane donna che vive sulle rive del Volturno, traghettando prostitute africane verso un traffico di bambini che arricchisce l’organizzazione. Da piccola aveva subito una violenza le cui gravi conseguenze hanno portato l’impossibilità di avere figli. Quando si scopre incinta, comincia a provare empatia per le donne africane e qualcosa comincia a cambiare.…
Lo scorso 19 febbraio, durante la tradizionale conferenza stampa di rito in cui sono intervenuti Piera Detassis (presidente e direttore artistico della… segue
Potevamo stupirvi con Red Carpet e poltrone comode ma invece si respira solo cinema al Piccolo Primo Festival Tirreno – Incontri Ravvicinati con il… segue
Nel mese di dicembre questo film ha ricevuto 5 voti
Dorme placidamente Maria, protetta dal suo angelo nero, dopo le fatiche del parto. Nella mangiatoia, al suo fianco, sta il nascituro, nel caldo abbraccio di una coperta. Ai suoi piedi, il vecchio pescatore, che l'ha aiutata a partorire, riposa, spossato dalla tensione e dalle emozioni di una gioia tanto desiderata quanto inattesa. E mentre il fuoco sta per spegnersi, una mano…
La mia predilezione per i film del passato come si spiega? Credo non dipenda soltanto dal loro valore, c'entra, prevale anzi, la nostalgia.
È vero che il tempo ci cambia, ma non tutti in egual misura ed…
Edoardo De Angelis riprende da dove ci aveva lasciato con Indivisibili. All'interno di una Castelvolturno post apocalittica immersa da strade fatte di immondizia racconta la storia di Maria e il nuovo mondo di Freaks che la circonda. Non più gemelle siamesi sfruttate per la loro voce angelica ma corpi deformi di prostitute nigeriane incinte che devono sfornare figli per coppie…
Ecco una di quelle settimane in cui tentare di indovinare la gerarchia - dal più distribuito in giù - era davvero difficile. Anche se era chiaro che il primo (370 sale) poteva essere Robin…
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Commenti (11) vedi tutti
I film di De Angelis sono sempre interessanti ma sembrano sempre contenere qualcosa di irrisolto. Non sfugge alla regola "Il vizio della speranza", una storia che racconta dello sforzo di rimanere umani in mezzo ad un purgatorio senza fine. Tra le normali debolezze delle vittime e la perfida cupidigia dei carnefici. I vizi del mondo globalizzato.
commento di Peppe ComuneSolito film italiano in dialetto incomprensibile
commento di gruvierazDegrado,poverta',vita ai bordi del fiume su sfondi lerci pieni di sporcizia...qua vivono le donne senza redenzione,sicuramente da vedere,anche se esageratamente..... senza redenzione.
commento di ezioLo squallore, anche estremo, le miserie umane e sociali, esistono. Perciò è legittimo rappresentarle, ed è anche apprezzabile farlo. Ma non è detto che un film automaticamente divenga un capolavoro, e forse neanche un film decente.
commento di putrellaUn film dal tono indefinito, che colpisce duro. Perché un'arma spuntata fa più male.
leggi la recensione completa di OGMDramma della miseria umana.Opera di grande potenza espressiva, di Edoardo De Angelis.
leggi la recensione completa di Furetto60“In questo film vince chi resiste all’inverno, vince chi ha la pazienza di aspettare che qualcosa cambi e quando qualcosa cambia riesce, come nel caso di Maria, ad agire.” parole del regista.Dunque non è un film sulla speranza, se mai sulla pazienza.
leggi la recensione completa di yumePina Turco fino ad ora famosa solo per tv movie ed un corto e’ l’anima di questo film Maria e’ lei proprio brava questa nuova attrice .
commento di claudio1959FESTA DEL CINEMA ROMA 2018
leggi la recensione completa di LAMPURNella realtà degradata di Castel Volturno, Maria non perde "il vizio della speranza". Pellicola che riesce a trasmettere emozioni, nonostante alcune cadute nel banale.
leggi la recensione completa di port crosDe Angelis riesce a ritagliare sprazzi di lirismo e tenerezza in un contesto popolato quasi solo di anime perse e desolazione, di vite allo sbando e rifiuti a cielo aperto, cercando di sollevare l'esistenza della protagonista dalla brutalità che le è propria.
leggi la recensione completa di pazuzu