Stefano è un giovanissimo psicoterapeuta, molto acuto ed empatico, ma anche inesperto. I suoi primi pazienti si rivelano essere dei casi particolarmente difficili da gestire, e la sua professione diventa insidiosa. Alcuni di loro arriveranno a compromettere la vita del terapeuta, la loro stessa e quella degli altri pazienti.
Tante idee e tanto caos, tuttavia vedrò il prossimo film di Russo per vedere se le idee hanno trovato un loro ordine o se il caos ha prevalso. Già questo forse è un successo per un film che tanto vorrebbe (e parrebbe) ma che, per dirlo alla veneta, "struca struca" è gran poca cosa.
"Transfert", nei fatti, è un "dramma", nell'accezione etimologica del termine ; è un film teatrale, che fa della sua teatralità una caratteristica peculiare: è un racconto in interni che "fa agire la parola sulla scena".
Intrigante...
Bellissimo il thriller di Russo: bravi gli attori (Mica, Saccà e Roccuzzo i miei preferiti), avvincente la trama e (soprattutto) intensi spunti di riflessione.
N.B.: da non guardare in seconda serata!!! con un alto livello di attenzione sarete felici di coglierne appieno il senso
il regista Massimiliano Russo tende ad autocelebrare se stesso con troppa facilità. Ho assistito ad una proiezione dove pare che non si rendesse conto che il pubblico non ha gradito affatto di aver pagato per vedere un'opera con Seri problemi tecnici, noiosa e scritta male. che si trovi un altro hobby
Psicoterapia e psicoterapeuti nel cinema sembrano scatenare chissà quali fantasie perverse e confuse in sceneggiatori.
Un'inizio che sembrava promettere qualcosa, un procedere via via più deludente.
Russo confonde lo spettatore, proiettandolo in un racconto labirintico e tortuoso, ansiolitico e sempre più soffocante; lo costringe, con fare quasi metateatrale, negli interni asfissianti di uno studio terapeutico: ignaro, lo spettatore assiste sadicamente al progressivo consumarsi di una psiche.
Tutto si ferma sulla soglia dell'ambiguità fino al tragico finale, che piomba sulle… leggi tutto
Non si capisce se ci sia più megalomania o assoluta inconsapevolezza dei propri, enormi limiti, o magari entrambe le cose quando ti trovi davanti a un film che vorrebbe essere "d'autore" come questo. Fatto sta che con Transfert il cinema italiano si arricchisce di un titolo che dal ridicolo lo spinge sempre di più verso il tragico. E dai allora a rimpiangere i Vanzina, Nando Cicero… leggi tutto
Attraverso una molteplicità d'intrighi psicologici e una lunga serie di colpi di scena, Transfert racconta la storia di Stefano, un giovanissimo psicoterapeuta. La professione di Stefano si fa sempre più insidiosa...
Film difficile da valutare: ci sono molti spunti positivi, ma c'è anche molto di negativo. Partendo da Filmtv, devo dire che delle 6 recensioni…
Il “transfert”, in psicanalisi, è un meccanismo di proiezione dei sentimenti di un soggetto analizzato sul suo terapeuta. Nel film di Russo, questo meccanismo assume validità metaforica e narrativa (estendendosi, peraltro, ad ambiti estranei al contesto terapeutico, vd. relazione fra le due sorelle): tutto si spiega nell'immagine sdoppiata e riflessa allo…
Russo confonde lo spettatore, proiettandolo in un racconto labirintico e tortuoso, ansiolitico e sempre più soffocante; lo costringe, con fare quasi metateatrale, negli interni asfissianti di uno studio terapeutico: ignaro, lo spettatore assiste sadicamente al progressivo consumarsi di una psiche.
Tutto si ferma sulla soglia dell'ambiguità fino al tragico finale, che piomba sulle…
Ho assistito ad una proiezione di "Transfert", opera prima del giovane Massimiliano Russo, introdotta dallo stesso regista. Con molto piacere ho accolto il suo invito ad esprimere opinioni e pareri sui social. A fine proiezione, gran parte degli spettatori in sala, coinvolti in quella che più volte Russo ha definito a buon ragione "una sfida intellettuale", avrebbero…
La trama del thriller low budget di Russo si articola e segue le sedute tenute da un giovanissimo psicoterapeuta, seguito a sua volta da un affabile supervisore. Al contempo, si snoda la tragedia di una madre in preda a nevrosi e del suo bambino. Una vicenda, questa, che si consuma in un lontano e indefinito passato, che viene sorprendetemente ad intrecciarsi con…
Non si capisce se ci sia più megalomania o assoluta inconsapevolezza dei propri, enormi limiti, o magari entrambe le cose quando ti trovi davanti a un film che vorrebbe essere "d'autore" come questo. Fatto sta che con Transfert il cinema italiano si arricchisce di un titolo che dal ridicolo lo spinge sempre di più verso il tragico. E dai allora a rimpiangere i Vanzina, Nando Cicero…
è un ottimo film, scritto bene, un thriller psicologico che ruota attorno alla psicoterapia, non sembra italiano, sono contento e stranito del successo che sta avendo nella terra dei "cinepanettoni". Transfert è un film che ha qualcosa da dire, un esperinza che mi ha toccato profondamente, non come quei film "pre-confezionati" per lo streaming online a cui ormai siamo…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (9) vedi tutti
Tante idee e tanto caos, tuttavia vedrò il prossimo film di Russo per vedere se le idee hanno trovato un loro ordine o se il caos ha prevalso. Già questo forse è un successo per un film che tanto vorrebbe (e parrebbe) ma che, per dirlo alla veneta, "struca struca" è gran poca cosa.
leggi la recensione completa di Albus96Bell'esperimento
commento di RenaMiaUn thriller indipendente italiano da vedere.
leggi la recensione completa di Leon83"Transfert", nei fatti, è un "dramma", nell'accezione etimologica del termine ; è un film teatrale, che fa della sua teatralità una caratteristica peculiare: è un racconto in interni che "fa agire la parola sulla scena". Intrigante...
leggi la recensione completa di LucyintheskyUn ottimo debutto. Bravo Russo!
commento di oranghiA me è piaciuto, abbastanza complesso, non ho capito tutto ma ha dei colpi di scena incredibili
leggi la recensione completa di DeliaVeliaBellissimo il thriller di Russo: bravi gli attori (Mica, Saccà e Roccuzzo i miei preferiti), avvincente la trama e (soprattutto) intensi spunti di riflessione. N.B.: da non guardare in seconda serata!!! con un alto livello di attenzione sarete felici di coglierne appieno il senso
leggi la recensione completa di RobiVillail regista Massimiliano Russo tende ad autocelebrare se stesso con troppa facilità. Ho assistito ad una proiezione dove pare che non si rendesse conto che il pubblico non ha gradito affatto di aver pagato per vedere un'opera con Seri problemi tecnici, noiosa e scritta male. che si trovi un altro hobby
commento di timasmer88Psicoterapia e psicoterapeuti nel cinema sembrano scatenare chissà quali fantasie perverse e confuse in sceneggiatori. Un'inizio che sembrava promettere qualcosa, un procedere via via più deludente.
commento di filobus