Regia di James Gardner vedi scheda film
Bella storia, anche se un po' stereotipata: la sorella maggiore che si prende cura non solo dei fratellini più piccoli, ma anche di una madre squinternata e debole di carattere, beona ed irresponsabile, con la quale finisce per scambiarsi di ruolo all'interno della famiglia. Crude le rappresentazioni della fatica di vivere di Sarah, belle le immagini della cittadina di Margate nel sud-est dell'Inghilterra che, con la sua decadenza urbana e morale rispetto a ciò che era poche manciate di decenni fa quando era méta della Londra ricca e acculturata in cerca di riposo, ristoro ed ispirazione, impietosamente fotografata nel film di James Gardner in tutta la sua attuale mollezza e marginalità, è metafora del piano inclinato sul quale tutta la società occidentale sta ormai precipitando senza rendersene nemmeno conto.
Bravissima la ventenne protagonista Liv Hill, il viso giuto, arrabbiato e tenace, le giuste epsressioni ed una voce davvero molto accattivante: attrice da tenere d'occhio per il futuro. Se le vicende familiari di Sarah sono ben sviluppate, però, non altrettanto si può dire del personaggio del suo professore, al quale sia la sceneggiatura che il regista, pur riservandogli il privilegio dell'ultima inquadratura del film insieme a Sarah, avrebbero poutoto dare più corpo anzichè relegarlo a semplice "sponda" per il procedere degli eventi e della maturazione di Sarah.
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