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Jellyfish

Regia di James Gardner vedi scheda film

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La recensione su Jellyfish

di alan smithee
7 stelle

locandina

Jellyfish (2018): locandina

13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - ALICE NELLA CITTA' - MIGLIOR FILM
Le irresponsabilità di certi adulti, derubano, ai giovani che le subiscono, le gioie e le spensieratezze a cui ogni adolescente avrebbe diritto di poter contare per costruirsi un'esperienza formativa in grado di garantirgli una crescita serena e responsabile.
Alla giovane Sarah è toccato invece maturare precocemente, a causa dello sconsiderato atteggiamento di una madre single instabile, afflitta da violenti esaurimenti che le impediscono di lavorare, di badare a due figli piccoli, ed ovviamente di occuparsi di una fase cruciale come quella che sta attraversando la figlia adolescente.
La quale studia, ha un lavoro part time presso una sala giochi gestita da un laido sfruttatore, si prodiga per mandare avanti le faccende di casa, sfamare e portare a scuola i due fratellini, pagare le bollette, trovando il tempo di difendersi dalle ostilità e dal bullismo che caratterizza il comportamento di molti tra i suoi privilegiati e insensibili compagni di scuola.

Liv Hill, James Gardner

Jellyfish (2018): Liv Hill, James Gardner

Liv Hill

Jellyfish (2018): Liv Hill

Solo la complicità con un illuminato e comprensivo professore di scuola, tuttavia tenuto sin troppo all'oscuro delle reali problematiche in capo alla orgogliosa Sarah, permetterà alla stessa di dedicarsi finalmente a qualcosa di piacevole, scoprendo infatti poco per volta una sua celata predisposizione per la recitazione e la comicità irriverente e sarcastica.
Ambientato in una piccola suggestiva cittadina di mare inglese, culla e insieme prigione di anime relegate ed oppresse, isolate e intransigenti verso chi non si omologa, l'opera d'esordio nel lungometraggio del cineasta e scrittore inglese James Gardner è un coming of age duro e tragico, capace di rapire lo spettatore con le vicissitidini.

Liv Hill

Jellyfish (2018): Liv Hill

Liv Hill

Jellyfish (2018): Liv Hill

Vere e proprie tappe di un calvario estenuante con cui la giovane Sarah è condotta lungo un tortuoso, estenuante e tragico percorso che pare una via crucis laica, ma santificante di maturazione e consapevolezza delle proprie doti non comuni e non riconosciute come sarebbe lecito e doveroso.
Un film che segue un suo percorso classico, ma anche forte, intransigente, duro, per nulla proteso a scendere a patti con facili e risibili sentimentalismi qualunque.
Premia la qualita del film, soprattutto la robusta e solida scrittura classica che disegna la vicenda, e che punta sul sicuro, sul dramma in crescendo sapientemente costruito, che evita sbavature o soluzioni consolatorie troppo facili o ricattatorie.
Valida la prova degli attori coinvolti, tra cui è impossibile non citare la freschezza e la densità espressiva in crescendo della giovane fresca protagonista Liv Hill.
Miglior film nella rassegna collaterale ALICE NELLA CITTÀ: scelta azzeccata e condivisibile.

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