Regia di Alberto Sordi vedi scheda film
Il tassista romano Pietro (Alberto Sordi) ha una vita privata particolarmente piatta, senza emozioni e fondamentalmente infelice. Per contrasto, la vita lavorativa è movimentatissima e ricca di soddisfazioni: per certi versi emozionante.
In buona sostanza è su questo fortissimo contrasto che si basa “Il tassinaro”, uno dei pochi e peggio riusciti film diretti dall’Albertone nazionale; un film diretto alla meno peggio, condizionato da una forma estetica modesta e, sempre registicamente, privo di un supporto tecnico degno di tal nome: per fare solo un esempio, le discrepanze di montaggio sono evidentissime, quasi imbarazzanti.
Ma dai film diretti da Sordi non si cerca certamente la perfezione estetica quanto quella verve comica, quegli istrionismi tipici dell’attore romano, inimitabili per quanto super-imitati. Effettivamente da questo punto di vista, il film non delude: la ramanzina nazionalista fatta al cardiopatico americano, la gag con la Pampanini e soprattutto il finale con Fellini, con Sordi che si sdoppia, sono il salvagente per un film che altrimenti sarebbe stato inguardabile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta