Regia di Gianfranco Parolini vedi scheda film
Gianfranco Parolini, qui protetto dallo pseudonimo Frank Kramer, è stato uno di quei registi perennemente relegati nella serie B e C del nostro cinema che avrebbe senz'altro meritato di più; una prova concreta in tel senso viene da questa pellicola di guerra ben strutturata a livello narrativo, dotata del giusto ritmo e della necessaria azione, nella quale non manca una discreta dose di leggera ironia. Eppure tutto si basa su una trama dalla verosimiglianza traballante e, dal punto di vista pratico, i mezzi a disposizione del regista non sono tantissimi; in ogni caso il cast è azzeccatissimo: Gianni Garko, Margaret Lee e Salvatore Borghese non deludono, ma semplicemente monumentale (e non è certo la prima volta) è Klaus Kinski, gerarca nazista dal ghigno subdolo. Parolini, come si è detto, non andava troppo per il sottile quando si trattava di scegliere i suoi impegni: girando due o tre film all'anno dei più disparati generi (questo è il suo primo e unico di guerra), effettivamente ebbe modo di lavorare più di quantità che di qualità; qui firma anche la sceneggiatura, insieme a Sergio Garrone e Renato Izzo. 3/10.
Seconda guerra mondiale. Un manipolo di cinque uomini, guidati da un ufficiale americano, si insinua fra i comandi tedeschi per impadronirsi di documenti bellici preziosissimi.
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