Regia di Shane Black vedi scheda film
Continuano le avventure degli Yautja sul pianeta Terra con questo B-movie cialtrone e fracassone, ma che tutto sommato risulta simpatico proprio per questo. Dopo aver imparato dai precedenti episodi che i Predators sono forti, tecnologicamente avanzati ed estremamente violenti, qui scopriamo - con grande stupore della dott.ssa Bracket, biologa evoluzionista che sembra appena uscita da un corso di addestramento dei Navy Seals - che presentano anche una piccola parte di DNA umano. Oh là là, che novità! Forse essendo antropomorfi, bipedi con postura eretta, dotati di notevole intelletto e via via con varie similitudini, non era un mistero nemmeno prima. D'accordo avranno anche sequenze di DNA di qualche altra bestiaccia aliena, visto il loro aspetto non proprio in linea con i nostri canoni di bellezza, ma la loro parentela con l'Adam era facilmente intuibile. Comunque Rambo-Bracket arriva alla conclusione che i Predator vorrebbero ibridare il loro DNA con quello di varie specie sparse nell'universo nonché con quello umano: l'obiettivo è un ragazzino autistico in quanto i geni dell'autismo hanno avuto importanza fondamentale nell'evoluzione dell'Uomo - gli evoluzionisti confermano. E hanno anche una certa fretta perche l'Homo Sapiens è in via d'estinzione causa il cambiamento climatico, come sostiene l'agente governativo Traeger. Te pareva: mica possiamo aspettare 1 miliardo di anni che il pianeta Terra faccia i comodi suoi subordinato all'attività solare; ne va della credibilità dell'opera. Dicevo, film tutto sommato simpatico: la coppia Bracket/McKenna - padre del ragazzino autistico e infallibile cecchino militare - ricorda la coppia O'Connell/Evelyn de La Mummia, soldati scoppiati, perfidi funzionari governativi, medici e scienziati - i quali sottolineano argutamente che i Predators non sono predatori ma cacciatori - completano degnamente il casino del quadro.
Mi sorge una domanda spontanea: che gli Yautja siano i mitici Nephilim biblici?
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