Regia di Shane Black vedi scheda film
A dirigere The Predator è Shane Black, regista, sceneggiatore e attore statunitense. Nato in Pennsylvania nel 1961, si è imposto giovanissimo come sceneggiatore grazie ad Arma letale, commedia d'azione divenuta sin da subito un cult dal grande successo al botteghino. Considerato da allora come uno dei migliori sceneggiatori del genere action, ha scritto le sceneggiature di L'ultimo boyscout. Missione: sopravvivere e Spy prima di decidere nel 2005 di cimentarsi nella regia, debuttando con Kiss Kiss Bang Bang (2005), con protagonista Robert Downey jr.. Commedia di stampo noir, il film ha fatto il suo debutto al Festival di Cannes del 2005 e ha sancito l'inizio di una collaborazione di successo tra Black e Downey jr., che è culminata nel blockbuster Iron Man 3. Nel 2016, Black ha firmato la commedia The Nice Guys che, presentata anch'essa al Festival di Cannes, non ha riscontrato i favori del pubblico.
Gli eroi al centro di The Predator sono affettuosamente chiamati Loonies (matti, svitati). I Loonies non sono altro che un gruppo di veterani affetti da post traumatico che si sono conosciuti a una terapia di gruppo: Williams, Coyle, Baxley, Lynch e Nettles. Diversi tra loro ma in fondo simili, desiderano tutti ritrovare quello spirito di unione e fratellanza che hanno già sperimentato in passato. I cinque sono portati in scena nell'ordine da Trevante Rhodes, Keegan-Michael Key, Thomas Jane, Alfie Allen e Augusto Aguilera.
A guidare i Loonies è Quinn McKenna, un ranger delle Forze Speciali in pensione che è divenuto mercenario. Lo interpreta l'attore Boyd Holbrook, noto per il ruolo di Steve Murphy nella serie Narcos e per quello di Pierce in Logan - The Wolverine, che così descrive il personaggio: "Quando lo si incontra per la prima volta, Quinn non ha molte ragioni per cui vivere. Si ritrova però per una serie di circostanze a entrare in contatto con il Predator (e, in particolare, con l'astronave con cui si è schiantato sulla Terra) per mezzo del figlio Rory, un bambino autistico da cui si sente emotivamente lontano. La maggior parte dell'infelicità di Quinn deriva proprio da questo: dal sentirsi un estraneo per il figlio, con cui non sa davvero come comportarsi. Nel corso della storia avranno modo di trovare un punto di contatto e di legarsi. Potremmo anche dire che The Predator in fondo è la storia di come un padre si avvicini al figlio autistico". Rory ha invece il volto del giovanissimo Jacob Tremblay, già protagonista di Room, Wonder o La mia vita con John F. Donovan.
Ai Loonies si affianca la dottoressa Casey Brackett, una biologa evolutiva impersonata da Olivia Munn, la Psylocke di X-Men: Apocalisse. Casey è una dei maggiori esperti del suo campo e si occupa di capire e studiare come le creature cambino e si adattino. Ha già lavorato nella Cia ed è nella lista delle personalità s cui il governo può fare affidamento qualora si entrasse in contatto con altre forme di vita intelligenti. Per lei, dare la caccia a un Predator è un sogno che si realizza: ha sempre voluto studiare, essere vicina, parlare e toccare con una creatura aliena.
Poiché i Predator sono già stati sulla Terra diverse volte (come raccontano i seguiti del film di McTiernan del 1987), il Governo ha creato un'agenzia per la difesa dedicata alla protezione dell'umanità in caso di loro incursioni. Tale agenzia, la Stargazer, era in mano della CIA ma con il tempo è stata privatizzata da Traeger che, supportato da Sterling K. Brown, ha come unico interesse il profitto. Alla Stargazer lavora il dottor Sean Keyes, un ricercatore figlio di Peter Keyes, lo scienziato governativo presente in Predator 2. Sean è interpretato da Jake Busey, figlio dell'attore Gary Busey, colui che impersonava Peter.
Dietro le fattezze del Predator si nasconde infine Brian Price, un campione di parkour alla sua prima prova da attore.
