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Volevo nascondermi

Regia di Giorgio Diritti vedi scheda film

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La recensione su Volevo nascondermi

di diomede917
7 stelle

 

Orso d’oro a Berlino 2020 a Elio Germano come migliore attore, vincitore di 7 David  di Donatello.

Questi premi sono il giusto e degno biglietto da visita di Volevo Nascondermi un film che ha fatto di tutto per non nascondersi al pubblico cinematografico, è forse il film che ha più sofferto della chiusura forzata delle sale cinematografiche per Covid e che spera sia nel terzo tentativo e nella contemporanea uscita su Sky per poter essere pienamente apprezzato dal pubblico.

 

Volevo Nascondermi racconta la vita e i tormenti del pittore Antonio “Toni” Ligabue dalla difficile e traumatica infanzia in Svizzera fino al suo forzato rimpatrio in Italia che ne evidenzia la sua solitudine, il suo essere “Ultimo tra gli ultimi” fin da subito e di come l’incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati ha fatto emergere un talento “Nascosto” come il suo personaggio.

 

Giorgio Diritti decide di rappresentare e raccontare il film per attimi, per spezzoni di vita, il film è proprio una vera e propria pinacoteca dove i frammenti di Ligabue sono in realtà delle piccole opere d’arte.

 

E questa non linearità narrativa è speculativa per raccontare la trasformazione di Antonio Ligabue uomo e artista ma soprattutto è a supporto per osservare la metamorfosi sia fisica che attoriale di un immenso e intenso Elio Germano, vera anima portante della riuscita del film.

 

Un ruolo che poteva essere pericoloso vista la precedente  performance di Flavio Bucci, per giunta scomparso di recente.

 

Elio Germano si resetta e si costruisce con il personaggio, lui non è più l’attore che fa Antonio Ligabue. Ad un certo punto del film Elio Germano è Antonio Ligabue.

 

Un disadattato, folle e genio nel corpo storpiato di un grande artista.

 

Volevo Nascondermi è una biopic che parla della difficoltà di comunicare, di amare e di essere amato.

 

E’ proprio in questa chiave di lettura che si nota la riuscita del film e soprattutto la bravura di Elio Germano, il quale trova un proprio linguaggio quasi incomprensibile tra il dialetto emiliano e il tedesco. Una difficoltà dialettica che veniva superata solo dai suoi quadri che mettevano d’accordo tutti.

 

Volevo Nascondermi racconta soprattutto l’Antonio Ligabue che nessuno voleva amare e che nessuno ha mai amato e che per questo motivo non sa cos’è l’amore.

 

Dalla mamma naturale ai genitori adottivi fino all’amore osteggiato nei confronti della Locandiera Cesarina Aprici autentica ossessione del pittore.

 

Un personaggio sempre ai margini della società che vedeva nell’ostentazione dei beni materiali (Moto e automobili) l’unica strada di accettazione e riscatto sociale ma anche l’unico modo per farsi amare.

 

L’unico vero difetto del film è come Giorgio Diritti gestisce le parti dove non c’è Elio Germano in scena, ad un certo punto il film si fa prolisso nel racconto e poco approfondito nei personaggi di contorno. Un po’ freddo ed imperfetto.

 

Ma sono dei peccati veniali che siamo disposti ad accettare perché Volevo Nascondermi non cade nelle trappole del caricaturale grazie al talento di Elio Germano e ci regala un film sofferto di una figura sofferta che farà sempre parte del nostro Patrimonio Culturale.

 

Voto 7

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