Regia di Giorgio Diritti vedi scheda film
La storia di Antonio Ligabue viene raccontata da Giorgio Diritti senza cadere in cliche' e mettendo in luce quali siano state le sue diffcolta' a sopravvivere in un mondo che lo aveva relegato ai margini, in manicomio o in una casupola sulle rive del Po in preda all'ignoranza dei tempi. Viene da chiedersi quanti abbiano dovuto patire un destino ingrato per a volte innocue problematiche, tanto che viene spontaneo quasi considerarlo fortunato prima ad essere espulso dalla Svizzera e poi a trovare qualcuno che ospitandolo gli ha dato modo di esprimere tutto il suo talento.
La messa in scena di Diritti e' secondo me impeccabile, sia per quanto riguarda l'amboentazione dal punto di vista scenografico ma anche sociale: essendo emiliano ho sentito spesso i racconti degli anziani su come era la vita ai tempi e il regista mi pare ne abbia riscostruito perfettamente il clima. E per una volta anche le facce sono quelle giuste.
Elio Germano concede un'altra prova di spessore: il confronto col Ligabue di Flavio Bucci e' superato brillantemente.
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