Regia di Tinto Brass vedi scheda film
"Capriccio" diretto nel 1987 da Tinto Brass,
devo dire che tutto sommato non mi è dispiaciuto,
anche se mi ha lasciato anche perplesso.
La storia si svolge nel 1947 e racconta che una coppia
di giovani sposi angloamericani, Fred e Jennifer,
tornano a Capri nei luoghi dove si sono incontrati
durante la guerra e dove sono stati momenti felici.
Ora il loro rapporto è
in piena crisi e tra i due c'è solo indifferenza
e bloccati a livello sessuale.
Un giorno Fred,
che è diventato un dipendente dell'Unesco,
viene raggiunto dall'ordine di partire per la Toscana.
Affida la moglie e il figlio Duccio alle premure
di Don Vincenzo e lascia Capri.
Prima, però, fa una capatina a Roma dove rivede Rosa,
una bella e disponibile ragazza con la quale,
ai tempi della guerra,aveva vissuto un'appassionata storia d'amore.
Ma nel frattempo anche Jennifer si mette alla ricerca
di Ciro,ragazzo che l'ha sedotta durante la guerra.
Il Film prodotto dalla Famous Films Productions
è l'ennesimo lavoro del cosiddetto
"Maestro dell'erotismo Italiano" Tinto Brass,
chiamato da me affettuosamente Zio Tinto,
che questa volta si ispira al romanzo di Mario Soldati:
"Lettere da Capri",e lancia l'ennesima stella nel Cinema
Francesca Dellera,che effettivamente il regista
azzecca l'impatto femminile visivo della protagonista,
che coglie tutta la sua sensualità e l'Attrice non è mai
stata così bella.
Il regista costruisce due storie parallele dei due coniugi
che hanno le loro rispettive storie extraconiugale,
dove c'è Fred la ha con la disinibita Rosalba Moniconi
detta Rosa che lo segue nel percorso delle foto che
deve fare con contorni grotteschi e Jennifer che
è alla ricerca di Ciro,suo amante Italiano in tempo
di guerra,e devo dire che proprio questa storia
è l'anello debole della vicenda perché è inverosimile.
Anche se proprio i questo episodio che Zio Tinto
fa buone scelte registiche per tipo di inquadrature,
infatti la scena dove Jennifer e Ciro fanno per la
prima volta l'amore per com'è montata e girata
è bella come sequenza.
Infatti a mio parere le cose migliori del Cinema
di Zio Tinto sono per come gira e soprattutto
il montaggio,ed è per questo che avrà la sua
rivalutazione.
Poi devo dire che confronto quelli che ha realizzato
dopo tipo:"Fallo",questo per lo meno è dignitoso,
e come struttura narrativa dell'episodio Jennifer-Ciro
ricorda "La chiave" perché c'è la voce narrante
che è come un diario.
Certo poi è la Dellera che nel complesso ha
un impatto devastante e offusca anche la
sua collega Nicola Warren,
nonostante che lei ha scene di sesso,
anche al limite dell'hard.
Nel Cast oltre i citati figurano anche
un grande Vittorio Caprioli nella
parte di Don Vincenzo e anche:
Andy J. Forest-Luigi Laezza-
Isabella Biagini-Venantino Venantini-
Pino Pennese-Dodi Moscati-
Osiride Pevarello-Josephine Van As-
Bea-Lulu-Matteo-Camillo Marino-
Enzo Turrin-Simona Tedeschi-
Laila Peloso-Armando Marra-
Luciana Cirenei-Jean René Lemoine-
Sherry Buchanan-Maria Rosaria Virgili-Eolo Capritti-
Robert Sommer-Umberto Conte-Paolo Pigozzi
e una particina anche dello stesso regista.
Invece nel reparto tecnico segnalerei
le musiche originali del maestro Riz Ortolani,
l'interessante montaggio di Tinto Brass,
la colorata fotografia di
Silvano Ippoliti e le scenografie
di Paolo Biagetti,che rendono una
buona messa in scena.
In conclusione un Film dignitoso
che si fa seguire,non tra ii migliori
di Zio Tinto,ma di livello medio e meglio
di altri che ha realizzato successivamente,
ma che chiaramente lascia un suo "Marchio di fabbrica"
per tipo di inquadrature,montaggio e situazioni
e ti lascia la morale che un rapporto in crisi
se aiutato da qualche avventura extraconiugale
può essere aiutato a salvare,anche a livello
sessuale a ritrovare l'intesa di un tempo.
Il mio voto: 6.
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