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Capriccio

Regia di Tinto Brass vedi scheda film

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La recensione su Capriccio

di Furetto60
4 stelle

Tipico film di Tinto Brass. Fu il trampolino di lancio di Francesca Dellera

Nel 1947 una coppia di giovani sposi angloamericani, Fred e Jennifer, tornano a Capri nei luoghi ove durante la guerra si sono conosciuti ed innamorati. Il loro rapporto è in una fase di stallo. Lui, dipendente dell'Unesco, deve andare in Toscana per lavoro. Prima però passa per Roma, dove rivede Rosa, una vecchia fiamma, con la quale ai tempi della guerra aveva condiviso, una calda storia d’amore e decide di farsi da lei accompagnare. Ma fra i due amanti, dopo i primi torridi amplessi e dei piacevoli giochi erotici, subentra a seguire una sorta di apatia. Jennifer dal canto suo, a Capri spasima per incontrare Ciro un ragazzo del posto che qualche anno prima, l'aveva fatta fremere, quando però riesce a rivederlo, resta delusa intuendo che costui è solo un pappone che gioca sporco con i sentimenti altrui. Fred intanto ha terminato il suo viaggio di lavoro e si ricongiunge con Jennifer, dopo aver congedato freddamente Rosa. Anche Jennifer non ha alcun rimpianto per Ciro e confessa con candore al marito, la grande infatuazione che aveva avuto per lui, ma che si è dissolta come neve al sole, Fred alla scottante ammissione della moglie non si scandalizza, anzi si sente maggiormente attratto da lei. I due coniugi capiscono allora di amarsi ancora: i rispettivi "capricci" che si sono presi, non hanno fiaccato, ma rinvigorito il loro rapporto. Era il 1991 e Brass al culmine della sua carriera di cineasta “erotico” sfornava quasi un film all’anno, le sue sconosciute protagoniste, dopo aver esibito le loro grazie generose e le loro movenze provocanti, in questi filmetti “soft-core” da salotto pruriginoso, puntualmente spiccavano il volo e diventavano attrici gettonatissime, tranne qualche rarissima eccezione. Nella fattispecie fu la burrosa Francesca Dellera ad essere la diva lanciata nel firmamento cinematografico. Dal punto di vista estetico è indiscutibile, il grande sex-appeal della conturbante e curvilinea Francesca, sul piano artistico francamente, non mi sembra che abbia mai lasciato traccia delle sue prestazioni attoriali. Per quanto riguarda questo filmetto, che molto alla lontana riprende uno scritto di Soldati, rimaneggiandolo maldestramente, è abbastanza incolore e anche il look discinto e provocante della Dellera, non basta a dare carica erotica alla pellicola.

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