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El dia de la bestia

Regia di Alex de la Iglesia vedi scheda film

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La recensione su El dia de la bestia

di mm40
6 stelle

Notte di Natale del 1995: un sacerdote, dopo lunghi anni di studi dell’Apocalisse, è convinto che nelle prossime ore nascerà l’Anticristo. Decide perciò di evocare il demonio e coinvolge nella sua folle impresa un negoziante di dischi appassionato di metal satanico e un sedicente santone televisivo.

Opera seconda di Alex de la Iglesia, El dia de la bestia è un bizzarro apologo surreale sulla fede ai giorni nostri: quando troppa e quando troppo poca, essa può causare conseguenze irreparabili o comunque a ogni modo tragiche. La sceneggiatura che il regista firma insieme a Jorge Guerricaechevarrìa ha l’impareggiabile dono della leggerezza: i personaggi sono sufficientemente caratterizzati, cioè veri e pensanti, ma sempre stilizzati in una maniera gradevolmente fumettistica (basti pensare a quanti incidenti gravi accadono nel film, senza mai portare alla morte di nessuno), l’azione è tanta anche se disposta a singhiozzo (parecchia in apertura e chiusura, più rarefatta nella sezione mediana dell’opera), gli argomenti pur pesanti messi in scena non virano mai verso la blasfemia, l’insulto alla religione fine a sé stesso, ma neppure pretendono la massima attendibilità, lasciando ampio campo alla risata e soprattutto al grottesco. Nota positiva principale è la scelta di Alex Angulo come protagonista, a cui vanno accostati i meriti registici di de la Iglesia; il resto è ordinaria amministrazione, con qualche caduta di stile (certi snodi della storia risultano piuttosto fumosi, specie nel finale, che appare quantomeno sbrigativo) e qualche decisione frettolosa nel casting, come nei casi del non impeccabile Armando De Razza (già in tv come cantante demenziale, a fianco di Renzo Arbore) e dell’acerba Maria Grazia Cucinotta, peraltro proveniente dal successo planetario de Il postino (Michael Radford, 1994). Curioso esordio infine per Gianni Ippoliti, qui in un ruolino laterale. 6,5/10.

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