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Ted Bundy - Fascino criminale

Regia di Joe Berlinger vedi scheda film

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La recensione su Ted Bundy - Fascino criminale

di Furetto60
6 stelle

Storia vera del serial-killer americano Ted Bundy, Buon film. Discreta recitazione degli interpreti, su tutti il delizioso cameo di John Malkovich

Un lungo e appassionante flashback, ci riporta indietro di parecchi anni, in un bar a Seattle nel 1969. Ted Bundy è un brillante e fascinoso giovane, che studia legge, è lì che incontra Liz Kendall, studentessa universitaria e ragazza madre. Ted è affettuoso e tenero con lei, che se ne innamora, ricambiata, cosi comincia la loro storia d’amore. Nel 1974 la cronaca riporta la scomparsa di molte giovani donne negli stati di Washington e in Oregon, dove era stato visto un individuo somigliante a Ted, mentre chiedeva prima ad una ragazza e successivamente ad un'altra donna, poi scomparse, di aiutarlo a caricare una barca a vela, su una Volkswagen Maggiolino. Viene disegnato l’identikit dell'aggressore, che corrisponde a Ted, il quale viene arrestato nel 1975.

Carol DaRonch vittima sopravvissuta, riconosce in Ted l’uomo che l’ha rapita. Tuttavia le prove sono insufficienti e Ted, viene rilasciato su cauzione e convince perlomeno all’inizio Liz, della sua innocenza. Dopo un processo di prova di quattro giorni, Ted viene dichiarato colpevole di rapimento aggravato e condannato a scontare da uno a 15 anni nella prigione dello stato dello Utah, ma subito dopo, sono le autorità del Colorado ad accusare Ted dell'omicidio e lo stupro di Caryn Campbell e nel 1977 l’uomo viene trasferito ad Aspen. Mentre si trova al Pitkin County Courthouse, Ted con un colpo di scena, a sorpresa ricusa il suo avvocato e sceglie di difendersi da solo, cosi in qualità di legale, viene dispensato dall'uso di manette o catene e ne approfitta per fuggire dal tribunale, ma viene ricatturato dopo sei giorni. Liz vede Ted e finalmente tronca il legame sentimentale, nel frattempo rocambolescamente, questi scappa di nuovo e uccide e violenta altre due malcapitate, in una casa di sorellanza in Florida, viene riacciuffato e cerca inutilmente di ricontattare Liz.

Gli fa visita una vecchia amica, Carole Ann Boone, che ritenendolo innocente, si trasferisce in Florida per stargli vicino, gli fa visita regolarmente e i due iniziano una focosa relazione. Gli viene proposto un patteggiamento che gli eviterebbe la pena di morte, ma dovrebbe ammettere la colpevolezza, Ted con spavalderia rifiuta l'accordo, più tardi nel bel mezzo del processo propone a Carole Ann di sposarlo, e grazie ad un machiavellico cavillo legale, il matrimonio viene considerato regolare.

In tribunale in uno dei primi processi spettacolo americani, ripreso dalle telecamere, tra le tante prove incriminanti, ce né una che lo inchioda indiscutibilmente, la corrispondenza di un calco in gesso dei denti di Ted, con le impressioni delle ferite da morso sui glutei della sventurata Lisa Levy. La giuria lo condanna e Il giudice Edward Cowart dopo aver espresso l’ammirazione per un ragazzo dotato di grande abilità oratoria, al contempo gli rivela tutto l’orrore suscitatogli dalle sue malefatte, cosi disumane e raccapriccianti e commina la pena di morte. Prima del verdetto Carole Ann rivela a Ted di essere incinta di lui.

Dieci anni dopo, Liz fa visita a Ted, e il film ritorna alle sequenze iniziali, gli mostra la fotografia contenuta nella busta con l'immagine di una delle sue vittime decapitate e Ted finalmente ammette il delitto scrivendo sul vetro appannato le agghiaccianti modalità di esecuzione. Liz lascia la prigione in stato di shock, incontra sua figlia adolescente e il suo nuovo fidanzato e dichiara di aver raggiunto finalmente la serenità tanto agognata. Alla fine del film, le immagini di repertorio e le didascalie ci informano che Ted è stato giustiziato nel gennaio 1989, all'età di 42 anni. Ted aveva confessato più di 30 omicidi qualche giorno prima. La storia viene raccontata dal punto di vista della sua fidanzata: Elizabeth Kloepfer, la quale ha scritto una biografia in cui narra questa incredibile storia d’amore. Ci si chiede come lei abbia potuto ignorare, un’indole cosi perversa e crudele standogli accanto e trascorrendo e condividendo con lui, momenti di gioia familiare, pare che fosse particolarmente affettuoso con sua figlia Molly. Difficile capire come questo mostro abbia potuto nascondere cosi abilmente la sua vera natura sadica, peraltro sembra di capire che il suo comportamento verso Elisabeth sia stato sempre irreprensibile. Oltretutto Ted aveva fascino e carisma, oltre ad essere piuttosto belloccio, così Elizabeth era rimasta soggiogata e irretita, da quel sortilegio irrazionale, che è l’amore. L’animo umano è un vero enigma, il più indecifrabile. Il male si annida dove spesso giammai penseresti di trovarlo. Nei notiziari spesso si intervistano conoscenti, vicini o parenti di micidiali assassini o stupratori e si sentono sempre gli stessi ritornelli:” Era un brava persona, educato e rispettabile, sempre disponibile, chi poteva immaginare che..” Lavorando sul materiale audio registrato in carcere dallo stesso Bundy, il regista Berlinger, per sua stessa onesta ammissione, ha scelto di non mostrare le atrocità e gli omicidi perpetrati da Bundy, ben 37 accertati, non gli interessava quindi l’aspetto morboso e cruento della vicenda, Il suo sguardo, da documentarista, segue la storia, con la giusta proporzione tra attenzione e distacco, del rapporto umano tra i due protagonisti, Ted e la sua fidanzata Elizabeth, della loro relazione amorosa e della reazione agli eventi.

La scelta di utilizzare Zac Efron per dare volto al protagonista è efficace. Il suo rapporto con Elizabeth, la sua fidanzata ben interpretata da Lily Collins, è sviluppato con sagacia, anche grazie alla buona sintonia che hanno i due attori. Menzione speciale per John Malkovich, che nonostante i pochi minuti a disposizione, sfoggia il suo abituale istrionismo. Buon film

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