Regia di Wim Wenders vedi scheda film
Il cinema di Ozu nell'immaginario centro della quotidiana vita di Tokyo.
Wim Wenders racconta il suo pellegrinaggio a Tokyo alla ricerca di quel che ne è rimasto del mito. Ozu Yasujiro il padre del cinema giapponese ha realizzato 54 film. Film muti negli anni venti, in bianco e nero negli anni Trenta e Quaranta, e film a colori fino alla sua morte avvenuta il 12 dicembre 1963. Il regista del famoso "Il cielo sopra Berlino" descrive il cinema dell'idolo giapponese, con un'intensa sacralità e malinconia. Percorrendo le vie e le strade dove venivano girati gli esterni dei semplici film di Ozu. Come è cambiata la Tokyo della allora era del grande cinema muto! Adesso ci sono gli Shinkansen al posto dei treni a vapore. Il Dio "Occidente" non si mescola più in modo accettabile con la cultura millenaria del sol levante. In questa città si respira occidentale capitalismo statunitense che soggioga tutto...
Ecco perchè i grandi dirigenti imprenditoriali, ma non solo, sono drogati dal gioco del Golf. Per dimenticare la monotonia della vita di routine moderna dobbiamo immergerci nelle sale del Pachinko. Cerco di alimentare la piccola fiamma, pensa dentro di se Wenders, vado a fare due chiacchiere con l'attore, sì proprio quell'attore che recitò in molti film sotto le rigide direttive del grande regista... Chishu Ryu accetta volentieri, spiega come la sua vita cambiò quando fu scelto da Ozu. Adesso io mi domando perchè tutta questa devozione malinconica? Il tempo passa e tutto cambia, Yuharu Atsuta il principale direttore della fotografia di Ozu, viene sommerso dalle emozioni a fine intervista. Prega gentilmente Wenders di lasciarlo solo. Tokyo Ga non è un documentario, è un viaggio interiore nel nostro io, su i film e la vita. Su realtà e fantasia, la nostra realtà, la nostra fantasia. La fantasia di quel piccolo uomo che, con pochi mezzi, e tanta passione creava tante storie di incredibile realtà fantastica. Questo si chiama cinema.
5-6/10
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