Regia di Wim Wenders vedi scheda film
L’autore di questo resoconto audiovisivo sente il bisogno di verificare i cambiamenti avvenuti nella capitale giapponese, a vent’anni dalla scomparsa di Ozu. Qual è l’eredita filmica del venerabile maestro? Cosa resta di quella città, oggi metropoli, ripresa dal suo sguardo cinematografico? La risposta è presto detta: non è rimasto proprio nulla. Gli uomini che hanno abitato le pellicole del sensei sono profondamente diversi da quelli attuali, alle prese con il pachinko, una specie di flipper, vera piaga sociale capace di creare dipendenza da gioco. L’unico legame con il passato consiste nei treni, presenti come allora nelle opere del regista nipponico. Si segnala la presenza sempre più invadente della televisione e del conseguente fenomeno socio-massmediale noto come zapping, di cui viene offerto un sintomatico esempio. Alla ricerca di qualche traccia del mondo immortalato da Ozu con la sua mdp, Wenders incontra due persone che gli sono state vicino fino all’ultimo: il suo attore feticcio Chishu Ryu e il direttore della fotografia Yuharu Atsuta. Entrambi hanno soltanto parole di stima e riconoscenza nei suoi confronti, anzi di vera e propria devozione. L’incessante voice-over di Wenders però finisce con il risultare pleonastica sul ricordo di sincera ammirazione dei collaboratori di questo gigante del cinema mondiale.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta