Regia di Bill Oliver vedi scheda film
Un regista USA da tenere d'occhio.
Meglio non dire molto della storia per non sciupare il piacere delle diverse interpretazioni. Diciamo solo che vediamo interagire due gemelli attraverso lo schermo di una tv con l'ausilio di una videocamera. Due persone che, pur essendo uguali nell'aspetto non potrebbero essere più differenti nel temperamento come il giorno e la notte. Il film si concentra sule azioni di Jonathan che è quello mattutino, gran lavoratore e riservato. L'altro, John, lo vediamo solo nello schermo e si capisce che è quello più esuberante e casinaro, notturno. Tra i due si intromette una bella ragazza, cameriera in un bar frequentato da John, la quale diventerà, come prevedibile, il pomo della discordia. Il tema del doppio è un topos della letteratura, rivelatore dell'ambiguità umana ancora più antico del mito di Narciso. Dunque lo schermo come lo specchio e il rapporto, ormai, invasivo della telecamera. Un Dr. Jekyll e Mr. Hide senza eccessi criminali, ma più psicologico, intimistico. Tra i personaggi c'è anche una dottoressa. Siamo in un clima alla Cronenberg: due fratelli e un'amante. Ma c'è una variante drammatica. Non è una furbesca mitazione. Piuttosto, un film del genere "cosa accadrebbe se?". Non è Cronenberg e il protagonista non è Jeremy Irons, però, è ben diretto e apre delle riflessioni. L'attore protagonista è un adone; sembra un giovanissimo Rock Hudson con occhi capaci di esprimere malinconia. Non ci sono scontati effetti speciali, rocambolesche scene d'azione o erotismo pruriginoso astutamente censurato. Il montaggio non è isterico, anzi presenta delle soluzioni intelligenti. La fotografia è ammirevole. I dialoghi sono semplici ma efficaci. Si può affermare che sia un film onesto e solido. Ed è davvero tantissimo al giono d'oggi. Spero di vedere altre cose di questo regista.
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