Regia di Madeleine Sackler vedi scheda film
Solido e convincente dramma carcerario. Interpretazione superlativa di Jeffrey Wright
Louis, un tempo a capo di una potente gang di detenuti, noto per questo con l'appellativo di Original Gangster, è un detenuto cinquantenne, in un carcere di massima sicurezza, condannato per omicidio e altri crimini a 60 anni di reclusione, che poi sono stati commutati prima in 30 e poi in 24 anni e tre mesi, per buona condotta, dunque sta scontando le ultime settimane della sua pena e sta per tornare in libertà, anche se vigilata. Ha cambiato vita, è diventato riflessivo e saggio, è un uomo diverso, ha abbandonato i suoi traffici criminali, ha smesso di capeggiare gang, si è messo a lavorare in un officina e ha imparato a farsi i fatti suoi. Tuttavia alla vigilia della scarcerazione, Louis vive con grande ansia e trepidazione, il ritorno ad una vita da uomo libero, temendo di non essere capace di integrarsi in una realtà, per lui ormai del tutto nuova. Quando incontra la sorella della sua vittima, attraverso uno dei programmi di riabilitazione a cui deve partecipare, in un serrato e drammatico confronto, esprime tutto il suo profondo dolore, per il delitto che ha commesso,in gioventù, dovuto a deplorevole superficialità, leggerezza e stupidità,chiedendo un perdono, che però non arriva, anzi la donna in una crescente e vibrante escalation di tensione,invoca per lui una pena a vita. Mentre ottempera alle incombenze relative al suo imminente rilascio,la sua scarcerazione rischia di essere compromessa, allorquando incontra Beecher,un nuovo arrivato,che ha preso a benvolere, dispensandogli consigli su come vivere dignitosamente i lunghi anni di carcere che gli si prospettano, ma che stravolgerà I suoi programmi. Costretto a fare i conti con il suo passato e con la sfida di rientrare nella società, Louis vedrà la tanto agognata libertà rimessa in discussione,quando si batterà proprio per salvare Beecher, sul quale ha messo gli occhi il nuovo capo della gang. Original Gangster, Wright giganteggia, in quasi ogni inquadratura del film,con una presenza intensa e magnetica, grazie ad una convincente interpretazione, fatta in sottrazione, pregna di silenzi, di sguardi, e di una composta, ma eloquente mimica .Il film è stato girato all’interno di un vero penitenziario,funzionante e operativo, il Pendleton Correction Facility, nell’Indiana. La regista,la brillante documentarista Madeleine Sackler, per rendere la storia ancora più realistica ,ha ingaggiato alcuni detenuti del carcere, che compaiono come attori all’interno del film. Fra questi lo stesso Theotus Carter, che interpreta il personaggio chiave di Beecher, è stato una bella rivelazione. Il film come detto,è interamente costruito sul suo protagonista: Jeffrey Wright , premiato giustamente al Tribeca Film Festival come miglior attore.Da questa unica prospettiva le dinamiche che si sviluppano attorno a lui restano in ombra, ma in poco meno di due ore è ovviamente impossibile raccontare tutto.
Il lavoro, che è sostanzialmente positivo e solido,s’interroga con intelligenza,non solo sulla vita in carcere, ma anche sulle prospettive di chi esce, su cosa lo aspetta e sulle reali "chances"di reinserirsi nel tessuto sociale e lavorativo.
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