La recensione su Upgrade

In un prossimo futuro, nanotecnologie, condivisione di informazioni su cloud di facile accesso, vetture a guida autonoma e altri dispositivi informatici saranno strumenti molto più diffusi di quanto lo siano oggi, e la maggioranza delle persone ne farà uso, sebbene vi sia ancora chi preferisce i "vecchi sistemi". E' il caso del giovane protagonista di questo film, Grey Trace, affezionato manutentore di vetture a guida manuale. Dopo essersi recato, insieme alla moglie Asha, in visita ad un amico, Eron, brillante inventore, che gli mostra lo Stem, un chip che ingloba un sistema di intelligenza artificiale, rimane coinvolto in un incidente stradale causato da una perdita di controllo della vettura a guida autonoma che utilizza. In seguito all'incidente, i due sono raggiunti da quattro personaggi misteriosi che uccidono la moglie e feriscono gravemente Grey, lasciandolo paralizzato. In preda allo sconforto, Grey accetta la proposta di Eron, che è quella di sottoporsi ad un esperimento segreto per l'impianto di Stem nel suo corpo. Il chip di intelligenza artificiale gli restituisce capacità di movimento, e Grey ne approfitta per iniziare delle indagini che rivelino l'identità degli autori dell'omicidio. Stem, in grado di dirigere i movimenti di Grey in modo da renderlo imbattibile, pian piano prende il controllo del corpo, riducendo gradualmente il margine di azione della mente "umana" del ragazzo, mentre quello che sembrava un assalto di teppisti, si dimostra essere una fase di un piano ben preciso, con una portata molto ampia. Un discreto prodotto di fantascienza, che trae spunto dall'attualissimo tema delle intelligenze artificiali. Il regista sembra imbastire un classico film di ingiustizia subita e conseguente vendetta, ma, man mano che avanza nel raccontare, amplia la portata della trama, svelando dei retroscena tali da condurre ad una conclusione che "chiude il cerchio". Motore dei fatti è il chip Stem, un'intelligenza artificiale in grado non solo di accedere istantaneamente ad ogni dato "digitalizzato" necessario, ma anche di manovrare le menti umane a suo vantaggio, per portare a termine un suo progetto evolutivo, che dovrebbe condurre all'affermazione sul genere dei suoi creatori, nonchè alla soppressione di altri suoi simili "imperfetti". Ciò dà spiegazione ad una rilevante illogicità della trama che permea l'intera prima parte del film. Perchè un'intelligenza artificiale, tanto evoluta, quanto incapace di provare sentimenti, essendo una macchina, dovrebbe, con tanta determinazione, assecondare ed agevolare i propositi di vendetta della mente di Grey ? Una domanda che trova risposta nella seconda parte della narrazione. Nonostante l'approfondimento di questo tema, il film ha un buon ritmo, ed è ricco di sequenze d'azione, di cui alcune discretamente sanguinose. Le atmosfere sono cupe, inquietanti; gli esterni hanno un'ambientazione notturna. Tra le sequenze più interessanti, posso citare quelle che mostrano i rapporti, ed, in particolare, la "lotta intestina" tra Grey e Stem, rappresentati tramite dialoghi tra una voce sintetizzata, sempre fredda e controllata, ed una umana, e seguiti da azioni per le quali una parte del corpo si muove a sè, o contrasta l'altra. Interpretazioni nella norma, ma interessante la prestazione di Logan Marshall-Green, nei panni di Grey, personaggio che finisce per acquisire due nature, e pertanto due portamenti diversi. Discreto film di fantascienza, con qualche sequenza "gore", e latore di un punto di vista critico - a tal proposito, emblematiche le sequenze che mostrano i malfunzionamenti delle vetture a guida autonoma - verso l'affermazione delle intelligenze artificiali e la condivisione incontrollata dei dati.