In un futuro prossimo ove la tecnologia avanzata e digitale ormai fa parte del integrante del vivere quotidiano in modo ancor più specifico e massivo di quanto non possa esserlo già oggi, ed ove ad esempio molti tra i mezzi di locomozione prevedono una guida automatica che esenta il trasportato dal mettersi alla guida, come tanto meno dal preoccuparsi di controllare visivamente il tragitto in corso, il meccanico Grey Trace è rimasto senza una vera occupazione che non sia aggiustare vecchi cimeli vintage per puri appassionati. I soldi veri a casa li porta la bella moglie, manager in gran carriera. Ma la loro unione funziona alla grande, nonostante questa diversità di attitudini apparentemente non conciliante.
Il giorno in cui l'uomo convince la moglie ad accompagnarlo nella consegna di una vecchia auto, appena ripartono i coniugi rimangono coinvolti in un mirabolante incidente causato da un guasto clamoroso al computer di bordo.
Salvatisi da un frontale, i due rimangono vittime di una aggressione da parte di una band di teppisti che rendono paralitico lui, ed uccidono la bella consorte.
Apparentemente in colpa per l'episodio, il padrone della macchina che Grey gli portò quella sera funesta, ovvero il giovane milionario a capo di una industria operante nel campo della medicina avanzata, propone al suo meccanico di fiducia la soluzione per riportarlo ad essere padrone dei propri arti e riacquistare in tal modo la piena mobilità.
In questo modo Grey si adopera per vendicare la moglie, mettendosi alla ricerca degli assassini. Ci riuscirà senza troppe difficoltà, ma verrà in tal modo a conoscenza di un diabolico complotto al centro del quale si trova lui e la sperimentazione che in qualche modo si è ritrovato addosso come soluzione della ormai sua perpetua infermità motoria.
Dal regista Leigh Whannell, noto fino ad ora solo per il non proprio memorabile ultimo capitolo della serie Insidious (Insidious 4 - L'ultima chiave - 2018), Upgrade è un film che riprende tematiche care a grandi nomi della cinematografia attuale come David Cronenberg o Paul Verhoeven, nel raccontare una storia in cui carne e macchine tornano a fondersi per tendere ad una perfezione tecnica che contempli l'utilizzo dell'intelligenza e dell'esperienza che solo il debole corpo umano può assicurare alla perfezione digitale ed informatica.
Il film riesce a garantire una discreta presa emotiva e a farsi seguire con un certo interesse fino al suo epilogo, dopo valide scene movimentate e di lotta in cui il bravo ed affascinante Logan Marshall-Green (apprezzato pure nel thriller The Invitation di Karyn Kusama) riesce a farsi parte di combattimenti che lo vedono dominare passivamente i suoi avversari, mosso da movimenti rapidi e in qualche modo telecomandati che lo rendono efficace e micidiale più che una macchina sofisticata di morte.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta