Regia di Michael Bay vedi scheda film
Il primo film del regista statunitense è anche una delle sue opere migliori, se rapportata alla sua imbarazzante produzione futura, fatta di scontatissimi e dozzinali blockbusters tanto mediamente fortunati al botteghino quanto inconcludenti e “pieni” di nulla. Qui, se non altro, partendo da un canovaccio classico, riesce a non annoiare per tutta la durata della pellicola, tenendo sotto controllo quella che diventerà una sua pessima cifra stilistica: un uso smodato di “rallenty” e fastidiose pose plastiche o da passerella, tipiche dei suoi precedenti lavori di regista pubblicitario e di videoclips musicali. Un regista conservatore fin dagli inizi, quindi, che non aggiunge nulla al genere poliziesco ma che, ispirandosi probabilmente ad altre coppie famose di sbirri televisivi (in particolare alla coppia Billy Crystal/Gregory Hines protagonista di “Running Scared” di Peter Hyams del 1986, “una perfetta coppia di svitati” il titolo italiano”), aggiunge una verve da commedia e una pletora di dialoghi volgari e sparati a velocità altissima. Nulla di trascendentale, ma le sequenze action hanno una notevole robustezza e i momenti divertenti non mancano, seppur in presenza di una patinatura scenica dai colori accesi a volte fastidiosa. La coppia di protagonisti, poi, regge bene la scena, più per merito del logorroico Martin Lawrence che di Will Smith, sorretta da validi caratteristi perfettamente a loro agio nel “mood” ipercinetico delle battute (Joe Pantoliano e Michael Imperioli su tutti); stessa cosa non può dirsi per la protagonista femminile, Tea Leoni, troppo legnosa per la parte, sia come interpretazione che per aspetto fisico (a parte la beltà del faccino, ha il corpo di un pugile pesi Welter).
Veloce.
Sufficiente.
Solido.
Piacione.
Gambadilegno.
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