Regia di Ang Lee vedi scheda film
Ang Lee continua a sperimentare. Un cinema straniante, adatto a chi vuole guardare al futuro
Un cecchino infallibile (W. Smith) è vittima di un raggiro da parte dell’agenzia per cui lavora, che lo vuole togliere di mezzo. E per farlo usa un suo clone....di ventotto anni più giovane.
Pochi registi sperimentano come il taiwanese Ang Lee, che questa volta si cimenta con il ringiovanimento in digitale , facendo interagire l’invenzione con l’attore in carne ed ossa lungo tutto il film. Il vero ringiovanimento digitale, non quello scempio visto in "Irishman" che ha fatto gridare frettolosamente troppi al miracolo, santificando un oramai smunto Scorsese.
Spalleggiato dal produttore Bruckheimer, un altro che guarda lontano, prende vita un progetto epocale ed unico che segnerà un modo diverso di fare cinema. Sono 120 i fotogrammi al secondo (tre volte lo standard attuale) per una definizione impressionante, godibile appieno in 3D. Film del genere giustificano la visione in sala, tanto per rispondere a chi pensa che questo genere di spettacolo sia la morte del cinema. Semmai è la morte della verità, forse della recitazione, ma non certo del cinema.
Detto questo passiamo al film. Come action “Gemini man” non è piaciuto un granchè, forse perché risente della ruffianeria del protagonista impegnato in un duplice ruolo un po’ vanesio, forse perché risulta confusionario in alcuni frangenti. In certi momenti ci sono scivoloni in digitale a causa di eccessiva concitazione action sullo schermo (una parte dell’inseguimento in motocicletta è palesemente forzato e fuori sincro), altri invece sono discretamente realizzati e di buon impatto (anche se con qualche ralenty di troppo). Certamente vedere un corpo a corpo e riuscire a togliersi dalla testa che sia totalmente finto non è semplice, anzi è straniante, cosi come osservare un ringiovanito Wil Smith che piange con un tale realismo da dar quasi fastidio.
Forse non siamo ancora pronti a questo genere di spettacolo, forse non lo saremo mai. Avevo letto un gran male di questo film, che ripeto, è totalmente innovativo solo per la tecnica, ma liquidarlo come un prodotto talmente mediocre da non meritare neanche una visione , questo no.
Anzi, direi che va visto , almeno per farsi un idea se si è pronti ad accettare un tale cambiamento, semmai avverrà.
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