Regia di Fred Zinnemann vedi scheda film
Svizzera, 1932: un medico scozzese di mezza età e la giovane moglie stanno godendosi una vacanza. Poi, da una serie di flashback, viene fuori la verità: lui è suo zio, lei lo ama da quando era bambina, hanno una relazione extraconiugale e si trovano lì all’insaputa della moglie di lui. Prima parte prolissa e inconcludente, ravvivata solo dai brevi ma drammatici squarci sul passato; seconda parte un po’ meglio, quando i nodi vengono al pettine e si arriva a un esito non scontato. La cosa migliore si trova a metà, quando nel ghiacciaio viene ritrovato il cadavere di un uomo morto accidentalmente quarant’anni prima, alla vigilia delle nozze: lui è rimasto giovane per sempre, l’ex fidanzata non si è mai sposata ed è ormai una vecchia che vive di ricordi. Per il resto, bellissimi paesaggi alpini e ben fotografati; ma anche due protagonisti con cui è difficile empatizzare (lei infantile e isterica, lui un fedifrago senza sensi di colpa). Resta un film esteticamente vecchio stile, ormai anacronistico per il 1982: l’ultima, decorosa prova di Zinnemann.
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